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L’attore e regista Marco D’Amore, noto al grande pubblico per aver interpretato Ciro l’immortale in Gomorra, è stato ospite al Rettorato di piazza Guerazzi in occasione del Bct extra del direttore Antonio Frascadore per un incontro-confronto con gli studenti. 

L’evento, organizzato dallo staff del Festival del Cinema e della Televisione, grazie ad un progetto speciale del Ministero della Cultura – Direzione Cinema, e moderato da Martina Riva, è stato uno dei momenti per approfondire i temi della produzione televisiva e cinematografica con l’opinione e le esperienze degli sceneggiatori e dei produttori del panorama italiano.
D’Amore ha premesso: “Non credo di avere le credenziali per insegnare qualcosa a nessuno. Sono un impertinente discente piuttosto che un saccente docente. Io sono sempre stato grato a chi mi ha ostacolato invece di chi mi ha incensato“. Poi ha ammesso: “Raramente accetto di incontrare studenti perché non ho niente da insegnare“. Eppure D’Amore come regista ha avuto l’opportunità anche di dirigere un grandissimo delle scene italiane, Toni Servillo, da lui definito come “un attore esigente consapevole“.

Sui nuovi programmi in cantiere, l’attore ha spiegato: “Siamo agli albori di un nuovo progetto ma c’è ancora tanta confusione. Ho bisogno di misurare  ciò che faccio. Occorre creare empatia con gli attori, intercettare sensibilità altrui, intravedere fragilità debolezze paure“.

Sul ruolo e la funzione della regia ha spiegato: “E‘ un mondo complesso. Occorre dominare tante cose“.

E sulla ormai mitica serie Gomorra, la celeberrima  produzione televisiva che l’ha visto come uno dei protagonisti, ha sottolineato: “E’ stato un progetto unico, raro, stravisto da un’età trasversale  E’ stata una fetta importante della mia vita ma è finita. Certamente ad un attore questo progetto da la patente di garanzia e ti mette in una condizione di grande agio“.

E sul mondo cinematografico D’Amore ha la sua idea: “Occorre investire sull’educazione alla bellezza, il cinema è stato sempre in crisi“.

Il direttore del Bct Frascadore ha sottolineato: “Abbiamo l’ambizione di creare nuove storie per il cinema italiano. Occasione importante quella di avere una possibilità concreta di relazionarsi e poter presentare le proprie storie“.