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Benevento – Presentato questa sera al Piccolo Teatro Libertà il percorso referendario che porterà, il prossimo 18 novembre (data in cui si svolgerà il referendum a Brescia) , all’inizio della raccolta delle firme necessarie allo svolgimento del referendum per la gestione pubblica dell’acqua per la Città di Benevento.

Un’assemblea pubblica, organizzata dal Comitato Sannita Acqua Bene Comune, che gode dell’appoggio dell’Associazione IoxBenevento, Comitato Rione Libertà, Comitato Santa Clementina, Comitato Contrade Madonna della Salute e Montecalvo.
Ad aprire l’assemblea è Luigi De Giacomo del Comitato Sannita Acqua Bene Comune: “Siamo qui oggi per iniziare il percorso verso il referendum cittadino che stabilisca nuovamente, nonostante la vittoria del referendum nazionale, il principio dell’acqua come bene comune. Dal 2011 non c’è stata da parte del Parlamento nessuna legge attuativa. Non abbiamo  posizioni partitiche ma siamo qui per scrivere una pagina di democrazia partecipata in città “.
Giuseppe Schipani, dell’Associazione IoxBenevento, rincara la dose: “dobbiamo iniziare a capire che le gestioni politiche stanno dimenticando diritti fondamentali. Privatizzare è un attentato a un bene di prima necessità tassato senza ricevere in cambio servizi decenti. Lamentarsi passivamente però non ha senso, dobbiamo combattere uniti sui grandi temi, acqua, ambiente, energia e lavoro”.

I Comitati cittadini, soprattutto delle Contrade, sono preoccupati rispetto alle azioni di Acea, Gesesa e Comune di Benevento: “vogliono privatizzare totalmente e noi non vogliamo questo. L’acqua è bene primario e pubblico che non può essere negato e privatizzato. In questa città Gesesa ha tagliato l’acqua ai cittadini morosi quando la legge garantisce almeno un 25% della fornitura d’acqua anche a chi non riesce a pagare le bollette”.

Giovanni Seneca, presidente del comitato acqua Sannita, promette battaglia: “In Italia 27 milioni di persone sono state tradite perché il processo di privatizzazione sta proseguendo. L’acqua a Benevento è già privata a causa della partecipazione forte di Acea e Gruppo Caltagirone per fare business e profitto. C’è una grande bugia che vogliono far passare, il misto pubblico privato è una farsa, decidono i privati perché loro sono i veri proprietari di Gesesa”

“Per questo – insiste Seneca- promuoviamo in tutto il sannio dei referendum per impedire che Gesesa e Acea mettano le mani sulla acqua.
Bisogna tenere fuori l’acqua dalle logiche di mercato. Ci sono sia cattivi esempi della gestione pubblica ma anche virtuosi e noi da quelli dobbiamo ripartire“.

Obiettivo sono le 3000 firme e poi portare tutta la città a votare. Partire dai quartieri affinché si possa raggiungere un grande risultato così come auspicato durante la manifestazione di piazza del 15 giugno in cui insieme ai comitati e a diversi rappresentanti del movimento 5 stelle Sannita furono padre Alex Zanotelli e l’avvocato Alberto Lucarelli a dare impulso e operatività alla possibilità di rendere effettivamente pubblico un bene primario come l’acqua nel Sannio.

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