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Auteri nelle settimane scorse lo aveva preannunciato riferendosi al cammino che avrebbe atteso il suo Benevento. “Conteranno i dettagli – aveva detto – e abbiamo lavorato su questi aspetti”. Appunto, perché proprio i dettagli a Catania hanno condannato la Strega al terzo ko della stagione al termine di una gara dove ai giallorossi é mancato quel qualcosa in più. A conti fatti la prova del Benevento al “Massimino” non può essere definita negativa, ma qui e lì é venuta meno l’attenzione massima per tutti i novanta minuti. Soprattutto dal centrocampo in avanti troppi i palloni gestiti male, in primis in attacco dove la Strega si è (di nuovo) persa in trasferta tra inutili ghirigori e fraseggi sterili invece di badare al sodo. Anche sul piano della ferocia non sono state tutte rose e fiori perché i giallorossi sono andati avanti a corrente alternata con pericolosi cali di tensione, assolutamente da evitare contro una delle squadre più attrezzate del girone.

Poi, al netto degli errori arbitrali che hanno inciso sulla sconfitta, ci si è messo anche l’infortunio di Salvemini a limitare la forza di impatto del Benevento, ma è chiaro che se in undici giornate sono già tre i ko in lontano da casa qualcosa non va. Lo dicono i numeri, anche se nulla è compromesso perché il Benevento anche al “Massimino” a tratti ha dimostrato di essere potenzialmente la più forte del girone, ma quello che sta mancando é la ferocia necessaria per azzannare il campionato. Siamo solo all’undicesima giornata, il tempo per recuperare c’è tutto, ma se due indizi fanno una prova…tre (come i ko in trasferta) sono quasi una certezza: bisogna cambiare registro lontano dal “Ciro Vigorito” facendo emergere tutto lo spessore agonistico di un gruppo pieno zeppo di calciatori con centinaia di gare alle spalle disputate ad altissimi livelli.