C’è anche Benevento, la città delle streghe e dei due patrimoni Unesco, tra le 25 aspiranti al titolo di Capitale italiana della Cultura 2028. Il capoluogo sannita, si candida con l’ambizione di rappresentare l’anima delle aree interne del Mezzogiorno, così anche l’Unione dei Comuni della Città Caudina.
Il loro nome figura al fianco di altre realtà campane come Sessa Aurunca, Sala Consilina e Mirabella Eclano, in una competizione che vede in corsa città d’arte, borghi storici e poli culturali sparsi lungo tutta la Penisola: da Anagni a Vieste, da Catania a Forlì, passando per Ancona, Colle di Val d’Elsa, Fiesole, Tarquinia, Massa, Gioia Tauro e Gravina in Puglia, fino a Rozzano e Pieve di Soligo. In tutto, 25 centri che hanno risposto all’avviso pubblico del Ministero della Cultura per l’edizione 2028 del titolo, pronto a tornare sotto i riflettori dopo l’assegnazione a L’Aquila per il 2026 e a Pordenone per il 2027 — una decisione, quest’ultima, che aveva suscitato non poche polemiche da parte del sindaco Clemente Mastella.
La manifestazione di interesse è soltanto il primo passo. Le candidature dovranno essere formalizzate entro il 25 settembre con la presentazione di un dossier dettagliato che illustri il progetto culturale, le strategie di attuazione, gli attori territoriali coinvolti e, non da ultimo, il piano economico e gli obiettivi misurabili. A valutare i progetti sarà una giuria di esperti, nominati con decreto ministeriale. Saranno loro a selezionare le dieci finaliste e a proclamare la città vincitrice il 27 marzo 2026.
“Un primo passo che conferma la vitalità dei territori e la volontà diffusa di investire nella cultura come motore di sviluppo, coesione sociale e rigenerazione urbana” ha commentato il Ministero della Cultura.
Benevento candidata a Capitale italiana della Cultura 2028: la sfida è aperta

Tempo di lettura: 2 minuti