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Defibrillatori in zone sensibili della città. E‘ questo il programma di lavoro del consigliere comunale di Benevento con delega alla Sanità Luca De Lipsis. Il capoluogo sannita fa un passo in avanti sulla prevenzione sanitaria, cercando di formare i cittadini e cercare soprattutto di salvare delle vite.
Il progetto “Benevento, città cardioprotetta” è stato presentato oggi a Palazzo Paolo V dall’Amministrazione comunale e dai soggetti e dalle associazioni Croce Rossa, Misericordia, 118 e Asl. Le zone dove saranno installati i defibrillatori saranno: Corso Garibaldi, quartiere Capodimonte, Rione Libertà, quartiere Madonna della Salute, quartiere San Vitale e zona Masseria Olivola.
Il progetto, voluto dal Comune di Benevento e in particolare dallo stesso Luca De Lipsis, supportato dalla Croce Rossa, dalla Misericordia, dall’Ordine dei Medici, dall’Asl e dal 118, rientra nel contesto di una campagna di prevenzione e lotta alle patologie cardiovascolari.
Salvarsi da un infarto, che può verificarsi anche in assenza di preavvisi, è possibile. L’infarto, chiamato il terremoto del cuore, è una scarica elettrica capace di spaccare in due il miocardio e condurre alla morte in pochi minuti. Questo nei casi estremi, ma non sempre è così. Nei casi di minore entità, ma non certo di diminuire pericolosità, la presenza di un defibrillatore a corta distanza può davvero salvare la vita del malcapitato e insieme a una sagace opera di intervento tecnico fatto di massaggi può evitare il peggio.
Molto dipende dalla tempestività con cui si interviene ed ecco allora che l’iniziativa di Palazzo Paolo V, Benevento Cardioprotetta, diventa un’occasione preziosa per diffondere la cultura della prevenzione e l’apprendimento di quelle tecniche di primissimo intervento che possono salvare la vita.
Il consigliere De Lipsis a questo proposito ha sottolineato: “E’ articolato in tre step: manovre anti soffocamento, manovre cardiache esterne e utilizzo del defibrillatore. Saranno fatti dei corsi con rilascio di certificato per avere persone qualificate che possono operare in condizioni di emergenza, sensibilizzando in attesa dell’arrivo del personale qualificato“. Il consigliere ha sottolineato come questo progetto voglia tamponare, in qualche misura e per qualche tempo, le difficoltà e le criticità in cui versa la sanità pubblica. In ogni caso, De Lipsis ha osservato: “Ci vuole sensibilità su queste problematiche“.
Il sindaco di Benevento Clemente Mastella ha spiegato: “Questi interventi servono a salvare le vite. Le difficoltà delle sanità sono oggettive, non  solo qui a Benevento. La Regione Campania deve battere un colpo e spero lo faccia“.
E’ intervenuto Giovanni De Michele per la Croce Rossa Benevento: ”C’è la stiamo mettendo  tutta, siamo al servizio della persona e il nostro obiettivo è la tutela  della salute e delle persone. Facciamo giornate di prevenzione con associazioni che hanno donato defibrillatori perché sensibili alle problematiche della vita dell’uomo. L’iniziativa è lodevole, porre queste postazioni è una tutela della  salute pubblica“.
Il presidente  della Misericordia Benevento Angelo Iacoviello ha spiegato: “Nel 2019 lanciammo il progetto città cardioprotetta e il sindaco subito è fu favorevole, poi la pandemia bloccò tutto. Tra noi e la Croce Rossa c’è collaborazione quotidiana su un progetto per me importantissimo e sono contento siamo tutti qui insieme. Per eseguire queste manovre ci vuole un po’ di preparazione ma soprattutto di sensibilità, l’orgoglio è aver lanciato quel sassolino nel 2019 e vedere che la pandemia non ci ha fermato. Il Comune ha concretizzato alla grande, diffondete ad amici e parenti l’informazione relativa alla presenza di questi corsi di formazione perché è davvero utile per la salute di tutti“.
Il vice sindaco di Benevento Francesco De Pierro ha sottolineato: “Non viviamo un momento sanitario edificante. Valorizzeremo le zone periferiche con questi defibrillatori, in modo da avere un soccorso sanitario immediato. Questo è un tema sensibile e il nostro è un segnale in controtendenza“.
Ciriaco Pedicini del 118 ha spiegato: “Noi del Sannio viviamo un falso problema. E’ il legislatore che deve porre rimedio. Noi dell’Asl non abbiamo mai fatto una questione di costi, quando abbiamo avuto i medici abbiamo utilizzato al massimo le postazioni. Abbiamo avuto pensionamenti e dimissioni. Serve responsabilità, non è solo una problematica economica. Puntare sulla formazione e utilizzare il terzo settore lo ritengo fondamentale. Non è solo una risorsa culturale ma anche sociale. Bisogna creare un percorso virtuoso“. Sulle criticità del Fortore in termini di offerta di servizi sanitari sanitarie, Pedicini ha replicato: “Questa situazione ha permesso un potenziamento nella zona del Tammaro. Con questo sistema l’emergenza è stata potenziata. Capisco tutte le problematiche, ma abbiamo razionalizzato i costi e abbiamo dovuto fare delle scelte. L’Asl è stata attenta“.