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Benevento – La disabilità, un tema vivo perché in tanti hanno a che fare con problemi di qualsiasi natura che limitano le possibilità di chi ne è affetto. Lo affrontano in tanti, ne parlano tutti. Di trasmissioni che, di volta in volta, lo inseriscono come tema della giornata ce ne sono eccome. E allora ne parliamo anche noi, non limitandoci alla discussione sul cosa andrebbe fatto e come, ma scendendo in campo, andando in giro per la città e testare la vivibilità di Benevento dal punto di vista dei disabili. Un distinguo è ovvio, esistono due Italia, una che cammina con le marce alte e l’altra che, invece, passeggia lentamente senza accorgersi di quanta difficoltà possa avere una persona diversamente abile nelle piccole cose. Le telecamere di Anteprima24 hanno scoperto quanto sia difficile fare le cose più banali. Un po’ per ignoranza, un po’ per superficialità, un po’ perché realmente non ci si rende conto che quello che è semplice per un normodotato non lo è per un disabile. Di persone che parcheggiano sui posti per invalidi, specie davanti ai supermercati, ne abbiamo visti e le giustificazioni sono state tante e varie. La fantasia, mista alla superficialità, dei beneventani non ha limiti. Così come abbiamo visto macchine disporsi davanti agli scivoli per disabili, come se le carrozzine potessero scavalcare senza alcun problema. E non è facile neanche prendere un caffè. Tanti sono i bar della città che possono essere raggiungibili per un momento di sosta, ma provate a chiedere di usare il bagno. Scoprirete che è assolutamente impossibile. Scalinate strette e ripide, bagni in cui è impossibile entrare, date le dimensioni, anche per un normodotato, figurarsi per chi vuole “accompagnato” da una carrozzina. E che dire dei mezzi di trasporto? Col passare del tempo, la città si è adeguata, questo sì. I vecchi mezzi, quelli con tre scalini per intendersi, sono stati sostituiti da altri ben più comodi con una pedana parallela al marciapiede. Dal fondo dovrebbe venire fuori un’altra piccola pedana, un ponteggio, per permettere ai disabili di prendere un autobus. Dovrebbe appunto, perchè sul 90% dei mezzi non sono funzionanti. E allora serve il buon cuore del conducente o della gente che si trova sul mezzo, che deve scendere e, di peso, portare la carrozzina sull’autobus. Eppure si tratta di mezzi che devono passare dei collaudi, peccato che si trovino in giro senza essere completamente a posto. Il giro è andato avanti, passando anche per gli enti istituzionali. In questo caso si può tirare un mezzo sospiro di sollievo perchè si sta cercando di correre ai ripari. Gli uffici comunali, palazzo Mosti e quelli posti sul megaparcheggio, sono irraggiungibili, ma sia l’uno che l’altro si stanno dotando di ascensori. Insomma, girando per la città, si scopre che Benevento non è del tutto a misura di disabile, ma non perchè la città non abbia i mezzi per esserlo o sia arretrata. Il tutto è solo frutto di mancanza di cultura e di grande superficialità. In fondo, chi può fare tutto, perchè dovrebbe preoccuparsi di chi, invece, non può?