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La notizia era nell’aria da tempo, ma nessuno avrebbe mai voluto sentirla confermata. Dopo oltre 800 anni, il Convento di San Francesco in piazza Dogana, nel centro storico di Benevento, chiuderà i battenti come comunità francescana. Una decisione presa, come ha spiegato il ministro della Provincia religiosa campana, padre Claudio Ioris, “con grande dolore, al termine di una lunga consultazione durata circa due anni”
Le parole, pronunciate ieri dal frate con un velo di sincera commozione, sono risuonate mestamente nell’aula liturgica, gremita in occasione della solennità di San Francesco. “Non è stata una decisione presa a cuor leggero: ci siamo confrontati molto, ma alla fine abbiamo dovuto riconoscere i limiti delle nostre forze – ha detto -. Ringraziamo i fedeli per il lavoro di questi anni e per la vicinanza costante, e tutti i frati che tanto hanno fatto per la crescita di questa comunità”. 
L’ultima celebrazione, oggi pomeriggio alle 18,30, sarà affidata a padre Antonino Carillo, frate amatissimo dai fedeli – particolarmente addolorato per la situazione e che avrebbe accolto con gioia un ritorno a Benevento, ma che è stato assegnato alla comunità di Aversa – che officerà la messa solenne successiva al triduo dedicato al Poverello di Assisi. Poi il convento non ospiterà più la comunità francescana.
Per quanto concerne le funzioni sacre, “deciderà il Vescovo, che è l’autorità preposta ed ha diritto di prelazione. Lo incontreremo in queste ore e cercheremo di fare il possibile per non lasciarvi soli” ha aggiunto padre Ioris.

Gli spazi dell’ormai ex convento, di proprietà della Provincia Religiosa, sarebbero destinati – come già anticipato nei mesi scorsi – a una riconversione per accogliere studenti universitari. Ipotesi che ancor oggi sembra essere la più accreditata. Ciò potrebbe significare che il chiostro del convento non sarà più in condizione di ospitare le tante attività culturali che per anni hanno animato la struttura, rendendola un punto di riferimento per la città.
Intanto, tra i banchi della chiesa, scorrevano lacrime. Molti fedeli, che negli anni hanno sostenuto con passione e sacrificio la vita del convento, sono già pronti a farsi avanti con proposte concrete per non spegnere quella luce accesa da otto secoli. L’attesa ora è tutta rivolta alla Diocesi di Benevento e in particolare al vescovo Felice Accrocca, storico del francescanesimo, che dovrà trovare la soluzione più adatta in un momento di grande scarsità di vocazioni e di parroci, aggravata in città anche dalla recente scomparsa di don Pompilio Cristino

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