Tempo di lettura: 3 minuti

E’ una guerra di nervi quella che si prospetta tra il Benevento e gli undici dissidenti che da ieri hanno deciso di andare in maniera autonoma in ferie dopo quelle già “godute” nelle settimane scorse secondo il cronoprogramma stabilito dal sodalizio di via Santa Colomba. La questione è più semplice di quello che potrebbe apparire: il club giallorosso, a conti fatti un normale datore di lavoro, si è rifatto all’art. 18 (punto 3) del contratto collettivo che recita: “La scelta del periodo di godimento del riposo annuale spetta alla Società, che decide in relazione alle esigenze dell’attività sportiva”. I dissidenti, per una precisa strategia legale sembrano fare appello sull’interpretazione dell’ultima parte del comma e secondo i loro avvocati non essendoci esigenze “sportive” imminenti dopo l’eliminazione dai playoff avvenuta il 5 maggio quanto fatto dal Benevento non sarebbe in linea con la normativa. Motivo per il quale durante le ferie imposte si sono presentati ogni giorno all’Imbriani (con tanto di foto per dimostrarlo) chiedendo di allenarsi secondo il loro calendario.

Facile prevedere che i mesi che attendono la Strega e il gruppo degli undici (Berra, Manfredini, Capellini, Oukhadda, Meccariello, Acampora, Viviani, Agazzi, Pinato, Lucatelli e Lanini) sarà monopolizzato dalle carte bollate, iter che sicuramente renderà difficilissimo privarsi in maniera agevole dei tanti calciatori in lista di sbarco, molti dei quali vincolati al Benevento ancora da uno-due anni di contratto. Impossibile sapere quali saranno gli scenari, ma appare quantomeno singolare la probabile scelta dei dissidenti di puntare nella loro linea difensiva sulle esigenze dell’attività sportiva perché se così fosse le squadre salve senza playout e non qualificate ai playoff, seguendo questa logica, avrebbero dovuto concedere praticamente quasi due mesi di libertà ai propri tesserati perché la regular season si è chiusa lo scorso 27 aprile ed erano chiaramente assenti le famose “esigenze dell’attività sportiva” per imporgli di proseguire ad allenarsi. Il tempo e la giustizia stabiliranno chi ha ragione, ma resta il magone per una pagina brutta del calcio sannita con gli undici che hanno scelto di andare allo scontro totale con la società dopo aver ricevuto compensi nel Sannio assolutamente impensabili altrove anche in categorie superiori.

Nel frattempo da ieri all’Imbriani si stanno “allenando” solo Tosca, Ferrara e Borello mentre Veltri è in permesso autorizzato dalla società. Tutti e quattro, pur facendo parte del gruppo interessato dal ferie-gate, da subito hanno accettato il cronoprogramma della società e sono andati in vacanza come da calendario del Benevento riprendendo ad allenarsi il 9 giugno come scelto dal sodalizio di via Santa Colomba.