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Benevento – C’è un’immagine che si sta ripetendo con discreta frequenza nel campionato del Benevento. Racchiude un gesto tecnico che ai più attenti osservatori non sarà certo sfuggito anche nella trasferta di Cittadella. Quando Moncini ha gonfiato la rete festeggiando il suo primo gol con la maglia giallorossa, non ha fatto altro che completare una combinazione consolidata: cross dalla sinistra di Letizia, avversari colti alla sprovvista e campo tagliato in due. A quel punto sono due le possibili varianti per il finale: la conclusione a rete, o la torre di un compagno per un altro finalizzatore. 

Il terzino originario di Scampia si è già dilettato nell’avviare questo meccanismo varie volte dalla gara di andata con l’Entella, quando pescò Kragl sul secondo palo per il momentaneo 1-0. Una scena che si è poi rivista nel match interno con il Perugia, quando dall’out mancino partì il traversone per la torre di Insigne che favorì il gol vittoria di Armenteros. E poi ancora al Bentegodi, nel giorno di Santo Stefano, quando a trarre vantaggio dall’assistenza del partenopeo fu capitan Maggio, bravo a inserirsi alle spalle dei difensori per il momentaneo pareggio, a cui avrebbe poi fatto seguito il vantaggio di Tuia. Nel turno successivo contro l‘Ascoli al Vigorito, copione simile per una delle tre reti di Sau, ma anche contro il Pisa, sull’1-1, l’identica situazione avrebbe fruttato tre punti alla Strega, se solo Kragl non avesse sbagliato la mira da due passi. 

Se Letizia si accende, c’è ragione di pensare che qualcosa accadrà, ma anche il mancino di Kragl non scherza. Dal suo piede sono partiti ben sei assist, quota che unita alle quattro reti gli consente di raggiungere la doppia cifra nella partecipazione ai gol giallorossi. Il piede sinistro del tedesco è telecomandato: due passaggi vincenti per Tuia, due per Coda, uno per Maggio e uno per Caldirola. Su calcio piazzato o su azione, dal primo minuto o da subentrato, la sua efficacia è indiscutibile. Per gli avversari finora non c’è stato scampo.