Oltre a tempestarla di messaggi e telefonate di giorno e di notte, l’avrebbe attesa sotto casa, mentre era in stato di alterazione alcolica, l’avrebbe spiata attraverso le finestre dell’abitazione, nella quale avrebbe anche tentato di introdursi. Inoltre, la poverina sarebbe stata inseguita e raggiunta sul posto di lavoro, in palestra e nei locali pubblici. Infine, le avrebbe danneggiato l’auto, forandole gli pneumatici.
Comparso dinanzi al giudice per l’interrogatorio di garanzia, il 44enne, difeso dagli avvocati Luca Russo e Mario De Nigris, non aveva riposto alle domande, ma aveva rilasciato alcune dichiarazioni spontanee, sostenendo che quella frase (“Certo morirò ma non per te e non dopo aver assistito alla tua lenta agonia”) era la sua risposta su fb ad un post con il quale lei gli avrebbe augurato la morte. Inoltre, aveva aggiunto di essere rimasto vittima di un’aggressione, la stessa sera del presunto danneggiamento, da parte di più persone, che aveva denunciato.
In data 12 settebre 2019 il Tribunale del Riesame di Napoli in accoglimento dell’appello proposto dai difensori Avvocati Luca Russo e Mario De Nigris ha revocato la misura degli arresti domiciliari.