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Il Benevento cade in casa sotto i colpi del Perugia e le valutazioni di tanti giocatori giallorossi non superano la sufficienza. In particolar modo, protagonisti in negativo della serata, risultano essere il portiere Vid Belec e il centrocampista Cataldi. Brillano le stelle di D’Alessandro, Letizia e Ciciretti, che però viene sostituito al termine del primo tempo per far fronte all’inferiorità numerica. 

Belec 4: Serata nera come la maglia che indossa. Nei primi quaranta minuti commette due ingenuità e viene risparmiato, poi è colpevole sul primo gol, sul secondo e sul fallo da cui nasce il rigore che vale il terzo gol umbro.

Letizia 7: Uno dei migliori in campo tra i giallorossi. Percorre la fascia destra con una straordinaria continuità e fornisce cross precisi con entrambi i piedi. Dopo l’ingresso di Venuti e l’uscita di Di Chiara si sposta a sinistra, ma la partita a quel punto è compromessa.

Lucioni 5,5: Serataccia per i due centrali difensivi giallorossi che non riescono a prendere le misure a Cerri. Il capitano in fase di impostazione è quasi sempre efficace, ma la sensazione è che in qualche circistanza di troppo siano mancate le misure in fase di ripiegamento.

Camporese 5: Scende in campo al posto di Costa, che dà forfait a sorpresa. A differenza di Lucioni qualche disimpegno errato in più. Soffre tanto la presenza di Cerri che in occasione del gol del vantaggio lo sovrasta.

Di Chiara 5,5: Prima parte di gara impeccabile, poi dal gol in poi si spegne man mano. La rete del vantaggio perugino nasce dalla sua corsia di competenza. Nella ripresa cala di ritmo e condizione, tanto da spingere Baroni al cambio (21’st Venuti 5,5: Entra sul 2-0 e tre minuti prima del terzo gol biancorosso. A quel punto la partita è già bella che andata).

Ciciretti 6,5: Giunti lo teme e lui fa capire a tutti perché. Belmonte impazzisce nella prima frazione quando il romano e Letizia scambiano sull’out destro con continuità producendo pericoli a oltranza. Dopo l’espulsione di Cataldi esce dal campo: Baroni lo sostituisce per inserire Viola (1’st Viola 5,5: Nella ripresa l’inerzia si sposta in favore del Perugia che domina a centrocampo, complice l’inferiorità numerica. Il suo ruolo in un contesto simile è il più delicato e ne risente)

Del Pinto 6: Non si dà mai pace, si conferma un cattivo cliente per chiunque. Ha voglia di dimostrare che a certi livelli può starci benissimo, e finchè il Benevento è in undici recupera palloni e li pulisce per i piedi di Cataldi.

Cataldi 5: Dice qualche parola di troppo a Nasca che lo espelle. Conferma il suo carattere focoso, ma i piedi dicono che siamo davanti a un potenziale top player. La sua gara, tuttavia, è negativa. L’espulsione pesa come un macigno su di lui e sull’evoluzione del match in casa sannita.

D’Alessandro 7: Se non facesse il calciatore, forse sarebbe un centometrista. Impressionante la sua progressione sulla media distanza, non da meno la tecnica e l’agilità nello stretto. Al Vigorito sono già pazzi di lui, e la traversa finale, sul 4-0, viene applaudita come un gol.

Puscas 5,5: Si divora almeno due gol nella prima frazione, sul risultato di 0-0. I suoi colpi di testa potevano far male ma finiscono nel novero delle “occasioni perdute”. Si vede poco nella ripresa, quando Baroni decide di affidarsi alle due punte rinunciando a un esterno. (35’st Brignola s.v.: una decina di minuti e poche chance di mettersi in mostra)

Coda 5,5: Discorso pressoché identico a quello di Puscas, se non altro perché la sua gara è simile a quella del rumeno. A voler esser precisi, sono simili anche alcuni movimenti che metterebbero in dubbio la loro coabitazione se non fossero seguiti subito da scambi di gran classe. L’intesa per ora funziona ad intermittenza. In futuro chi lo sa…

L’allenatore, Marco Baroni 5: Perde Costa all’ultimo minuto, ma forse neanche nelle peggiori ipotesi messe al vaglio alla vigilia era presente uno 0-4 casalingo. Il Benevento ha l’attenuante che in dieci uomini ha perso la sua filosofia, ma il dato può suonare anche come campanello d’allarme: in serie A bisognerà far fronte con più decisione a imprevisti tra i quali può figurare un rosso nel primo tempo. La sostituzione di Ciciretti, poi, ha meravigliato tanti. Il numero 10 stava dimostrando di poter fare male nella catena con Letizia, forse sarebbe stato meglio rinunciare a una punta per privilegiare quella corsia. Ma col senno di poi siamo bravi tutti, soprattutto noi che non siamo allenatori. Su una cosa, comunque, anche Baroni sarà d’accordo: a Marassi servirà un Benevento diverso.