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Benevento – La mostra antologica “NICOLA SALVATORE, moby dick, the unknown”, a cura di Massimo Bignardi, presso la Sezione Mostre d’arte contemporanea del Museo Arcos di Benevento, per la Direzione Artistica di Ferdinando Creta, sarà inaugurata sabato 06 luglio 2019 alle ore 11,00. 

Il polo museale della Provincia di Benevento apre dunque, come ha rimarcato il Presidente Antonio Di Maria, un nuovo capitolo della Stagione 2019, offrendo un prestigioso proscenio ad una personalità artistica eminente del panorama internazionale.

La Antologica dedicata a Salvatore, infatti, come ha evidenziato il direttore Ferdinando Creta, “è un nuovo capitolo della attività di Arcos Sezione Mostre d’arte contemporanea dedicata  alle figure, agli interpreti, alle personalità dell’arte campana noti nell’ampio scenario dell’arte italiana ed internazionale”. La mostra, ha proseguito Creta, è “centrata sulla figura chiave da sempre icona di gran parte della creatività di Nicola Salvatore: la balena che fin dagli interventi nello spazio urbano della prima metà degli anni Settanta, è l’icona/testimone di un viaggio che arriva alle mega sculture realizzate nei Novanta e alle recenti realizzazioni, in gran parte iscritte nel progetto di operatività ambientale ma anche di design”. 

La balena, come ha spiegato il curatore Massimo Bignardi, docente di Storia dell’arte contemporanea presso l’Università di Siena, è “proposta come reperto di un’iconografia che si perde nel buoi dei millenni e, al tempo stesso, traccia, impronta e luogo dell’immaginario contemporaneo, luminosa figura che si fa largo nei bagliori, esibita da Salvatore quale novità di una creatività, ma anche come ulteriore mostro, di quelli che abitano le tenebre della psiche che il gesto, il colore, la forma fanno affiorare alla verità dello sguardo per liberarci dal loro terrore per sempre. Una figura avvolta nei bagliori del rinnovato rito della pittura, della scultura, dunque, del loro celebrare il valore dell’immagine, posto come ulteriore avance alla realtà, cercando di definire nuove forme, anzi delle pre-forme, cioè proprie di corpi che vivono e si agitano nell’immaginario, nella ribollente preistoria dell’Io collettivo. In questi dipinti o, meglio ancora, in questi complessi plastici, avanzati a metà fra bassorilievo, pittura, collage, ove, più di tutto, gioca il desiderio di narrare il fascino del viaggio, l’andare verso il territorio misterioso ed ignoto dell’Io, per incontrare un nuovo bagliore, il calco di quella creatura affiorata improvvisamente dagli abissi della mente. La balena, traccia, forma ed immagine, soprattutto affascinante corpo di un’era lontana che da qualche anno è tornata, nella fantasia dell’artista, allo specchio dei ricordi. La balena ha lasciato l’impronta sulla sensibile superficie della pittura, resa sensuale pellicola dai pigmenti orientali, dalla preziosità di colori che Salvatore ha attinto alla tradizione indiana. L’impronta diviene attraversamento dell’anima, ombra leggera che si insinua nelle pieghe, nelle pause amare della quotidianità.[…] In questa mostra l’artista ha riassunto, direi costruendo una sorta di tableau-vivant, il suo viaggio nei mari dell’immaginazione, ripercorrendo le rotte che, dai primi interventi negli anni della contestazione, si spingono alle impronte che dialogano con il presente, con l’effimero che trattiene i nostri sguardi, ponendosi come riflessione sul senso dell’ignoto, della speranza. La balena, figura mitica è assunta da Nicola Salvatore quale metafora della forza, della libertà. Nella sua immaginazione ritorna Moby Dick, la grande Balena Bianca narrata da Melville: figura narrativa che fa largo all’avventura dell’arte, portando con sé l’innocenza e la virtù di proiettare la propria utopia al di là del presente. Soprattutto si pone come una costante, a volte ironica, riflessione sui limiti dell’umano, sui propri limiti”. Nicola Salvatore è nato a Casalbore (AV) nel 1951; si diploma all’Accademia di Belle Arti di Napoli nel 1975. Già docente di Pittura presso l’Accademia di Belle Arti di Brera dal 1995 è Art Director per Costa Crociere (2006-2011). Nel 1975 è invitato alla Quadriennale di Roma ove tornerà ad esporre nel 2005; Biennale di Parigi (2006) e Biennale di Venezia (2009; 2011). Del 2000 è l’istallazione di grandi sculture al Real Bosco di Capodimonte. Tra le recenti personali: “Sotto il segno della balena” allestita a Villa Olmo di Como (2013) e “Il giardino dell’arte” di Marrakech per la Conferenza Onu COP22 (2016).

La mostra resterà aperta fino all’8 settembre rispettando i seguenti orari: martedì / domenica dalle ore 9,00 alle 13,00 e dalle ore 15,00 alle 18,30; lunedì chiuso.