Tranne cambi di rotta e scossoni societari almeno per ora non in agenda, quello che sarà ai nastri di partenza della prossima stagione dovrebbe essere ancora un Benevento dall’età media molto bassa e che punterà a valorizzare i giovani. La linea sembra tracciata e nel corso della stagione il presidente Vigorito ha più volte detto che l’unico modo per fare un progetto sostenibile è quello di esaltare la linea verde affiancandola ad elementi in grado di fare crescere e maturare i millenials. Almeno fino allo scorso dicembre la ricetta aveva funzionato anche molto oltre le attese, salvo poi l’emergere di dinamiche all’interno del gruppo che hanno portato al disastro culminato con la cocente eliminazione dai playoff. Sotto gli occhi di tutti, dopo il giro di boa, un calo vertiginoso delle prestazioni dei vari Nunziante, Prisco, Perlingieri, Viscardi e co., caduti sotto le pressioni enormi e di una maglia pesante da indossare come quella giallorossa. In fondo, però, tirando le somme era quello che era lecito attendersi perché una volta terminata fisiologicamente la sana incoscienza dei giovani e l’effetto sorpresa, chi avrebbe dovuto tracciare la rotta e tenere a galla la barca erano i big o presunti tali, calciatori con alle spalle decine di presenze anche in B che non hanno mai saputo interpretare il loro ruolo di guida.
La crescita dei giovani, soprattutto nel ritorno quando a dominare è l’agonismo, avrebbe dovuto essere favorita da leader in campo e fuori che la rosa del Benevento ha dimostrato di non avere. È chiaro che andranno fatte delle valutazioni in prospettiva futura sugli attuali giovani della rosa, ma in molti hanno dimostrato di avere tutte le carte in regola per essere protagonisti in C, salvo però fare quasi tabula rasa degli attuali over e inserire nell’organico un buon numero di calciatori capaci di imporsi ed essere dominanti anche solo con uno sguardo. È stata proprio la mancanza di leadership uno dei fattori che hanno affossato la Strega perché quando in molti hanno pensato solo ai loro traguardi individuali (Auteri docet LEGGI QUI), un capitano forte o un paio di senatori autorevoli avrebbero potuto riportare la situazione sotto controllo consentendo anche ai più giovani si sentirsi protetti e tutelati.