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Anche se gli indizi erano già tantissimi, il 4-0 del Benevento al Team Altamura (LEGGI QUI) ha messo in evidenza un concetto supportato anche dai numeri: c’è una squadra giallorossa (brillante) in formato casalingo e una timida ed a volte svogliata da trasferta. Nel suo fortino Maita e soci fino ad ora non hanno lasciato nulla agli avversari vincendo tutte le gare disputate, sintomo che nella sua “comfort zone” dell’impianto di via Santa Colomba i giallorossi riescono ad esprimere quasi al massimo il loro enorme potenziale. Però, è banale dirlo, i campionati si vincono soprattutto facendo punti in trasferta dove il Benevento sta trovando delle difficoltà (già due i ko).

Dare la colpa solo ai terreni di gioco non perfetti sui quali si è dovuta esibire la Strega fino ad ora sarebbe riduttivo. Lo sa alla perfezione Auteri che ieri in sala stampa (LEGGI QUI) dopo la gara ha detto a chiare lettere che questa è la C “dove non tutto è perfetto. Ci dobbiamo adeguare e ci stiamo lavorando”. Come? Badando quando serve più al sodo che all’estetica evitando qualche merletto di troppo in ogni zona del campo che è emerso anche ieri nel rotondo 4-0 rifilato ai pugliesi, letteralmente surclassati dal primo minuto. Di campi brutti e che non permetteranno alla Strega di esprimersi basandosi sui suoi principi di gioco fatti di costruzione dal basso e fraseggio la terza serie ne abbonda. Un esempio si è avuto ieri al “Veneziani” di Monopoli dove la capolista Salernitana è stata capace di fare di necessità virtù portando a casa tre preziosissimi punti con una rete di Capomaggio in avvio. Poi è stata solo bagarre, al diavolo la ricerca delle geometrie con i granata che hanno chiuso tutti gli spazi, ben consapevoli che era solo necessario portare a casa la “pagnotta” in qualche modo. E’ su questo che Auteri sta lavorando perché nel corso della stagione servirà spesso soprattutto in trasferta un Benevento capace di essere brutto, sporco e cattivo come insegna la serie C.