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Benevento – Poco più di un minuto per cambiare punto di vista. Al Benevento sono bastati 74 secondi per capovolgere le prospettive di un pomeriggio che sembrava maledetto. Tra il 62′ e il 63′ i giallorossi hanno ribaltato il malcapitato Pordenone, avversario organizzato che nulla ha potuto contro la furia scatenata dalla Strega al momento opportuno.

Lo aveva detto alla vigilia Fabio Caserta che sarebbe servita una buona dose di pazienza per avere la meglio sui ramarri, ma probabilmente un pomeriggio così complesso non se lo aspettava neanche lui. Del resto il giubbino gettato via dopo il gol di Di Serio (sua felice intuizione) è la fotografia perfetta di una vittoria che dà continuità alla squadra e sostanza alla classifica.

Come previsto i neroverdi hanno basato tutto su una difesa attenta e un contropiede veloce, sguinzagliando la lepre Cambiaghi a sinistra per tentare l’accelerazione sulla corsia di Elia. Il classe 2000, duttile e intraprendente, si è rivelato una vera spina nel fianco grazie ad accelerazioni rapide ed efficaci. Al Benevento fino al punto di svolta era mancata concretezza sulla trequarti. I tre salvataggi di Perisan in un primo tempo giocato a ritmi bassi avevano rappresentato il male minore per il team friulano, arrivato nel Sannio con l’etichetta di ‘ultima della classe’ ma reduce dalle ottime prestazioni con Frosinone (vittoria in trasferta sfumata all’ultimo secondo) e Alessandria (netto successo casalingo).

Occorreva una svolta dopo il gol di Butic e il tecnico calabrese è riuscito a imprimerla affidandosi al carattere dei giovani. Quando Di Serio e Brignola sono entrati in campo, oltre a cambiare assetto tattico (dal 4-3-3 al 4-4-2) il Benevento ha maturato subito la consapevolezza di dover alzare i giri del motore. La conclusione di Elia ha dato il via a una reazione che si è prontamente concretizzata sull’asse Insigne-Lapadula-Di Serio, al primo gol da tre punti della sua stagione.

Nel finale qualche rischio la Strega lo ha corso, ma è stata prima aiutata dal Var che ha annullato la decisione errata assunta da Di Martino nel concedere rigore per un fallo di mano di Elia e poi da un Folorunsho impreciso nel colpire a rete da pochi passi. Gli ultimi minuti hanno portato in dote un pizzico di apprensione figlio probabilmente dei fantasmi del passato. In difesa qualcosa continua a incepparsi, come si evince dall’errore che ha generato il gol di Butic, e le gambe tremano quando c’è da gestire. Aspetti sui quali Caserta dovrà lavorare in vista dell’anticipo contro la Ternana, non prima però di godersi insieme alla squadra qualche ora di quiete dopo la tempesta delle scorse settimane.

Già, perché il Benevento pare aver rimesso in ordine i cocci a tempo record. Ha conquistato nove punti in una settimana – unica squadra ad esserci riuscita in questo piccolo tour de force riservato dal calendario – e ha sventato anche l’ostacolo più insidioso, quello della terza partita, notoriamente la più complessa per ragioni fisiche e mentali. Tra i punti a favore meritano un inciso l’apporto della panchina e la parola fine su farraginose sperimentazioni riguardanti l’undici titolare. Non fosse stato per l’infortunio occorso a Letizia nella sfida di Vicenza, Caserta avrebbe utilizzato la stessa formazione in tutti e tre gli impegni. Il dado è finalmente tratto?