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Benevento – Raggiunto il traguardo della laurea in Giurisprudenza, sostenendo una tesi sui diritti audiovisivi all’Università di Reggio Calabria, Christian Puggioni si è concesso a La Gazzetta dello Sport. Il portiere del Benevento ha parlato di passato e futuro: dal rifiuto al Genoa fino ai progetti futuri, da quelli in campo con addosso la maglia giallorossi a quelli più lontani, quando appenderà i guanti al chiodo. Di seguito un estratto dell’intervista rilasciata alla “rosea” e pubblicata questa mattina sul giornale milanese.

Futuro –  «Farò un master in management dello sport e tirocinio a Benevento. Poi l’esame di Stato per diventare avvocato».

Associazione calciatori –  «Quasi tutti i colleghi mi chiedono di ricandidarmi. Rassicura l’idea di un giocatore con una preparazione in materia legale, che ha vissuto tutte le categorie e che possa rappresentarli al meglio»

Mobbing nel calcio –  «Esiste, soprattutto in Serie B e in C, dove ci sono ragazzi poco tutelati e costretti a fare scelte difficili per non subire ripercussioni. Vanno difesi di più.

Rifiuto al Genoa –  «Sono nato a Genova e cresciuto nella Samp, ho sempre tifato Samp, era una questione di rispetto verso tutti i tifosi».

Dirigente alla Samp –  «Chissà, mi piacerebbe. Però ora voglio giocare, e trascinare il Benevento dove merita. Ho un contratto fino al 2020, vorrei scollinare i 40 sul campo».

Ricordo –  «La vittoria a San Siro col Milan, la prima fuori casa in A».

Benevento –  «Siamo sereni perché le sconfitte sono momenti di crescita, se prese nel modo giusto. E non vedo una squadra che possa ammazzare il campionato».

Campionato –  «La B è sempre difficile, perché l’agonismo spesso prevale sulla tecnica e sulla lucidità».