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Benevento – Spenti i riflettori, è il tempo delle riflessioni. Sfumato il sogno di tornare subito in serie A, il Benevento si lecca le ferite e inizia a guardare al futuro. Stando alle parole della società, che aveva fissato nei play off l’obiettivo da raggiungere nel primo anno del “progettoCaserta, non si dovrebbe cambiare nulla e andare avanti con l’attuale staff. Gli indizi, però, portano nella direzione opposta. Oreste Vigorito avrebbe cambiato guida tecnica già a stagione in corso, fermato solo dalla volontà di Pasquale Foggia e della squadra, convinti di proseguire con l’allenatore di Melito di Porto Salvo. A bocce ferme e con la stagione in archivio, difficilmente il numero uno della Strega si farà convincere nuovamente.

Salvo colpi di scena, insomma, l’avventura di Fabio Caserta nel Sannio dovrebbe essersi conclusa all’Arena Garibaldi di Pisa. Ne è parso consapevole lo stesso l’allenatore, nonostante il tentativo di rimandare il discorso ai prossimi giorni. La rivoluzione è già in atto e a pagare dazio, questa volta, potrebbe essere anche il direttore sportivo, costretto a non poter seguire in panchina la semifinale di ritorno a causa dell’ennesima squalifica. Non saranno gli atteggiamenti tenuti in campo da Foggia, eventualmente, a far decidere Vigorito. La sensazione è che qualcosa si sia incrinato nel rapporto tra il presidente e il ds, a partire dalla gestione del caso Lapadula che ha privato la squadra del suo elemento migliore per buona parte del girone di ritorno e ha obbligato la società a tenere inutilizzato un proprio capitale.

La stagione del “Bambino delle Ande” è l’emblema del campionato della Strega, caratterizzato da diversi lati oscuri. Ne pagherà le conseguenze Caserta, complice anche un rapporto non idilliaco con la piazza, il cui torto è stato quello di metterci la faccia anche in situazioni che sarebbero state di competenza societaria.

Non a caso è già circolato il nome di Filippo Fusco, ex direttore sportivo del Verona e in passato consulente di mercato del Benevento nell’era Vigorito. Ha lavorato con la Juventus Under 23 negli ultimi anni, fino all’esperienza con il San Fernando in Spagna. Al Verona, oltre a rompere con bandiere come Pazzini e Toni, Fusco ha lavorato con Fabio Pecchia, fresco di divorzio con la Cremonese e accostato proprio al Benevento. Il duo, che si sarebbe potuto ricomporre anche a Bologna, potrebbe dunque ritrovarsi a Benevento, in base a quelle che saranno le decisioni del presidente Vigorito.

Per il momento il massimo dirigente giallorosso non si è esposto, probabile che lo faccia nei prossimi giorni ma tutto lascia presagire che, al di là dei nomi dei possibili successori, la Strega riparta senza Foggia e Caserta. Cambierà tanto anche la rosa, indipendente dal nuovo allenatore e dal sistema di gioco. Il “rischio“, insomma, è quello di ritrovarsi all’inizio di un nuovo progetto triennale.