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Benevento – Un passo dopo l’altro, senza dimenticarsi delle priorità. Il vero grande obiettivo della stagione del Benevento resta il campionato di serie B, ma intanto la vista dalla collina del quarto turno di Coppa Italia regala un panorama mozzafiato. Scrutando l’orizzonte, Bucchi e i suoi uomini possono ora scorgere la possibile sfida con l’Inter le torri del Meazza, quelle che già lo scorso anno accolsero la Strega ben due volte sciogliendosi davanti al suo atteggiamento sbarazzino e – nel caso della sfida contro il Milan – persino vincente. 

San Siro può essere un obiettivo per il Benevento, un regalo che sarebbe possibile scartare anche grazie a un accoppiamento non proibitivo. Dopo la vittoria di Udine i giallorossi si confronteranno con una tra Empoli e Cittadella, impegnate domani sera nel confronto diretto del Castellani. Insomma, poteva andare peggio. Per il prossimo appuntamento di coppa comunque ci sarà tempo fino a dicembre. Un po’ meno ce n’è riguardo altre situazioni. Perché ad un Benevento in crescita costante corrisponde la necessità di poter continuare a fare affidamento su Nicolas Viola.

Il regista reggino anche stasera alla Dacia Arena ha dato sfoggio della sua classe risultando il migliore in campo. Del suo contratto in scadenza a giugno 2019 abbiamo parlato già a lungo, e le trattative per il prolungamento si stanno dilungando più del previsto. E’ innegabile che i suoi piedi rappresentano un vero e proprio patrimonio per Bucchi e per il club, che da lui è partito nell’imbastire una squadra definita “da serie A2” dai colleghi friulani. Un gol e un assist nella notte della Dacia Arena, fosforo al servizio di una mediana che può solo crescere sulla base delle giocate di queste prime due uscite ufficiali. Va blindato, sarebbe un peccato il contrario. 

Sarà anche calcio d’agosto, ma è nelle notti d’estate che nascono i sogni. Ritrovare San Siro, ad esempio, può essere un punto di partenza. Ritrovarlo a dicembre per ritrovarlo ancora più avanti, dando all’appuntamento una certa continuità. E’ da certe piccole cose che si parte quando si vuol tornare grandi.