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Benevento – Giovedì 18, a partire dalle ore 21, al Teatro De Simone, andrà in scena “Crucifige”, uno spettacolo di Renato Giordano e Saveria Cotroneo con Sabatino Barbato, Francesca Collarile, Georgia De’ Conno, Eugenio Delli Veneri, Gianluca Melillo, Pierpaolo Palma e i ballerini del centro studi danza di Saveria Cotroneo.

Crucifige è uno spettacolo tratto dalle Laude di Jacopone da Todi, un artista straordinario, al servizio della cultura e della fede, capace di scrivere versi bellissimi e commoventi, di intensa drammaticità spirituale. Si ripercorrono i momenti della vita di Gesù: l’Ultima Cena, il tradimento, l’arresto da parte dei sommi sacerdoti, e così via, fino ad arrivare, in sequenze, alla più conosciuta tra le laude drammatiche, Donna de Paradiso, che vede come protagonisti la Madonna, San Giovanni Evangelista, il messaggero e il popolo. Nelle trentatré strofe (che simbolicamente richiamano gli anni di Cristo) sono ripercorsi i momenti salienti della passione. Esattamente al centro della Lauda è collocata la descrizione della crocifissione. La drammaticità e il pathos raggiungono vertici altissimi. Uno dei maggiori meriti di questa lauda è quello di averci presentato Cristo anche come vero uomo, che ha sofferto pienamente l’ignominia dell’ingratitudine umana e il dolore della croce. L’umanità di Gesù rifulge, qui, ancor più nella sofferenza della madre che assiste con indicibile dolore al suo calvario. Il lamento finale Maria lo affida a Giovanni, “figlio novello” consegnatole da Gesù morente. Per tutta la lauda dura la tensione, la violenza espressiva del linguaggio jacoponico. Ma è anche un crescendo di intensità, di partecipazione allo strazio del cuore della Vergine, “Madre del dolore”. La messa in scena è volutamente evocativa tra l’interpretazione degli attori e le sequenze danzanti del corpo di ballo del “Centro Studi Danza Saveria Cotroneo” accompagnate dalle musiche di Eugenio Delli Veneri. La regia di Renato Giordano opera una lettura anche dissacrante, mettendo in luce la superficialità di quanti, anche i cattolici più ferventi, restino oramai impassibili davanti a tutte le immagini di dolore e violenza che ci circondano!