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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa di Federazione del Sociale USB Benevento.

In piena emergenza covid l’ente provincia attraverso la sua partecipata sannioeuropa ha deciso con un tratto di penna di cancellare le convenzioni stipulate con 5 coop sannite che impiegavano più di 20 lavoratori per servizi di custodia, guardiania, manutenzione e accoglienza presso giardini,biblioteche, musei e siti culturali.
Ricordiamo che tra gli affidatari figurano coop sociali che avevano avviato al lavoro soggetti svantaggiati e persone affette da disabilità psicofisiche. Quindi la provincia ha deciso di cancellare esperienze di inclusione sociale e lotta alla marginalità; rinunciare alle competenze professionali acquisite nei numerosi anni di servizio; sottrarre la certezza di un reddito per campare dignitosamente.
Come sindacato USB Federazione del Sociale denunciamo con forza la scelta improvvida di adottare questa decisione tra l’altro in un momento altamente drammatico di crisi economica e disperazione sociale. Mentre milioni di famiglie devono fare i conti con la disoccupazione, le crisi aziendali, la richiesta di ammortizzatori sociali che tardano ad arrivare, e i governi di tutta Europa si affannano a contenere il disagio bloccando licenziamenti e attivando misure eccezionali per tutti i settori in crisi,la Provincia, trincerandosi dietro inesistenti formalismi burocratico-amministrativi, assume la decisione politica di gettare nel buco nero della disperazione 20 nuclei familiari. Si sperava che la crisi pandemica portasse a scelte più avvedute e coraggiose ma la politica locale è stimolata da altre necessità.
Il nostro intervento come organizzazione sindacale non si limiterà ad una nota di solidarietà, ma fin da subito avvieremo ogni iniziativa in grado di tutelare e restituire dignità ai 20 lavoratori delle coop in questione. Chiediamo fin da adesso un tavolo di confronto presso la prefettura con tutti i protagonisti istituzionali e le parti in causa per una immediata risoluzione della problematica, anticipando che la salvaguardia dei livelli occupazionali e la continuità lavorativa saranno le richieste ineludibili della nostra battaglia, e chiediamo ciò nell’ossequio della legislazione sociale e del lavoro oltre che nel rispetto dei più elementari principi di tutela della dignità delle persone“.