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Benevento- Si è concluso questa mattina in Piazza Guerrazzi il progetto “Questo non è amore” un’iniziativa della Polizia di Stato che ha portato, da luglio ad oggi, quasi 19 mila persone nei camper della Polizia per informazioni, avere suggerimenti e denunce contro la violenza di genere.

La Polizia di Stato è scesa quindi nelle piazze accanto alle donne vittima di soprusi. Un presidio che ha permesso a diverse vittime di chiedere aiuto  informandosi sulle strade per ribellarsi dai propri aguzzini. Con i “Camper Rosa”  prosegue quindi l’impegno sulla strada della tutela e della sensibilizzazione delle vittime a denunciare. 

L’iniziativa è infatti legata ai centri anti violenza di “Procedo” che sono dislocati sul territorio sannita e che offrono assistenza alle donne vittime di violenza. 

“Abbiamo voluto dare un preciso input, ai cittadini ed alla collettività, mostrando il nostro totale interessamento a questo odioso fenomeno della violenza contro le donne. Intendiamo essere vicini sensibilizzando alla denuncia ma anche nella soluzione dei problemi. Siamo soddisfatti del risultato raggiunto volevamo educare le nuove generazioni e lo stiamo facendo, siamo vicini alle persone che soffrono e subiscono, le donne, molto spesso lo dicono i numeri sono vittime di soprusi il numero di femminicidi in Italia è elevatissimo ed è nostro dovere cercare di coalizzarci unendo le forze”. Così il Questore Bellassai che ha ringraziato le scolaresche presenti e le tante associazioni e società sportive che si sono dimostrate vicine a questo progetto.

Una sensibilizzazione di massa partita dai ragazzi delle scuole, ha confermato Amalia Sorrentino  dirigente della Polizia di Stato e responsabile dell’iniziativa:” I ragazzi hanno ascoltato i nostri consigli affinché si possa sconfiggere la  violenza di ogni genere.  Non solo quella di genere ma anche tifo violento, cyberbullismo: ” I giovani devono essere consapevoli di questo fenomeno solo così  si diventa uomini migliori. Continuiamo il nostro percorso, ricordando alle donne che vogliono aiuto che non esiste solo la denuncia ma anche la diffida o l’ammonimento, noi continuiamo ad ad accompagnarle  in questo percorso difficile. Diverse  sono state le donne che dopo averci incontrato in piazza sono venute da noi in ufficio ed hanno chiesto aiuto”.