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Pisa – Li abbiamo cercati ovunque, da Piazza dei Miracoli all’Arena Garibaldi. Persino nei vicoli, talvolta stretti, che separano lo stadio dal meraviglioso centro storico. Niente da fare, dei gol annunciati da Inzaghi e D’Angelo non abbiamo trovato alcuna traccia. Entrambi avevano parlato di spirito offensivo, di trazione anteriore, di giocatori d’attacco, ma la partita ha detto tutt’altro. Per lunghi tratti noiosa, bloccata, insipida, ha avuto un sussulto solo nel finale, quando è arrivata l’unica vera emozione con il rigore parato da Montipò. E allora non ci è rimasto altro da fare che rassegnarci a uno zero a zero e pensare a come ancora una volta le dichiarazioni della vigilia siano state smentite dal campo. 

La notte pisana sembrava perfetta per regalare al campionato un open day da ricordare. Nulla da eccepire sullo spirito agonistico che ha animato i giocatori scesi in campo, diverso il discorso per la qualità delle giocate, che ha lasciato sia da una parte che dall’altra molti dubbi. Prima del fischio d’inizio lo spettacolo messo in scena dai protagonisti del Gioco del Ponte, appuntamento tradizionale della città di Pisa, ha fornito la giusta solennità a un evento andato oltre il calcio. Il pubblico ha apprezzato, specie quello nerazzurro che si è gonfiato il petto trovando ulteriori risorse per incitare gli uomini di D’Angelo, invitandoli a gettare il cuore oltre l’ostacolo. 

Non sorridete, gli spari sopra sono per voi”. Un monito, più che una canzone. Già il riscaldamento aveva dato uno scossone ai presenti. Singolare la scelta del brano che ha accolto l’ingresso dei giocatori del Benevento. Sicuramente casuale, non legata al testo, ma coinvolgente per quel sound che è anche il marchio di fabbrica di Vasco Ross. Correva l’anno 1993 e il Blasco volle mettere in risalto proprio con ‘Gli spari sopra’ la lotta all’abuso di potere, alle ingiustizie e alle guerre. 

E sul campo di battaglie se ne sono viste diverse, ma non meno importante è quella che stanno conducendo i ragazzi di Pisa For Specials, giovani con disabilità che parteciperanno al campionato di quarta categoria. Hanno fatto un piccolo giro di campo a fine primo tempo, applauditi fragorosamente dal pubblico di casa ma anche dai sostenitori sanniti presenti nel settore ospiti, elogiati dallo speaker dello stadio per il grande fair play, nonché per lo spirito di solidarietà mostrato nell’occasione. 

La stessa intensità emotiva l’ha messa in mostra la curva Nord, covo degli ultras pisani, che nel corso del primo tempo ha ricordato con uno striscione Marco Verdigi, 23enne che il 21 agosto del 2004 si tuffò nel mare di Marina di Pisa per salvare due bambini, perdendo la vita. Un momento toccante che ha parzialmente ‘cancellato’ i cori (tutti civilissimi, va precisato) che la stessa curva ha cantato durante l’inno nazionale che ha preceduto il calcio d’inizio. 

I tifosi beneventani nel settore a loro riservato erano 326, altri hanno occupato posti in tribuna in un clima di assoluta tranquillità. Hanno sofferto, sperato e infine soffiato in occasione del penalty calciato da Marconi e neutralizzato in due tempi da Montipò. In un altro periodo dell’anno sarebbero stati molti di più, ma chi ha scelto di trascorrere un weekend a Pisa, nonostante lo zero a zero e l’incognita di una pioggia per la verità mai battente, ha fatto la scelta giusta. Si mangia bene, il centro è accogliente e vivibile. E poi una foto ai piedi della Torre è sempre un must. A proposito, sarebbe il caso di finirla con la solita posa e smetterla di far finta di reggerla. Qualcuno deve pur dirlo.