- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti

L’inizio della storia d’amore con Nunzia De Girolamo e il ‘terrore’ di rivelarla a Berlusconi. Francesco Boccia ha ripercorso gli ultimi dodici anni in un’intervista al Corriere della Sera. Lui antiberlusconiano, Nunzia berlusconiana, nel 2009 si trovarono ad affrontare una situazione di forte imbarazzo nel rivelare la loro relazione al Cavaliere: “Erano anni in cui il conflitto tra centrosinistra e Berlusconi aveva raggiunto livelli altissimi. Io e Nunzia da quando abbiamo iniziato a frequentarci abbiamo stabilito sin da subito che la politica doveva rimanere fuori dal rapporto, altrimenti sarebbe finita male e subito”

Boccia ha raccontato che nel momento in cui decisero di rivelare la relazione a Berlusconi, ebbe luogo un piccolo equivoco: “La presentazione di un libro di Bruno Vespa fu l’occasione per un aperitivo a Palazzo Grazioli. Nunzia mi presenta a Berlusconi e finiamo a parlare di politica. Lui mi chiede perché lo attacchiamo così tanto e io gli contesto punto per punto la sua politica. Nunzia temeva che mi cacciasse di casa ma lui mi ascoltò senza interrompermi dicendo di capirmi. Fatto sta che il vero motivo di quella visita non venne fuori”. 

Non solo, dopo quel colloquio Berlusconi avrebbe voluto Boccia nel centrodestra: “Il giorno dopo chiamò Verdini per dirgli di portarmi nel centrodestra. Verdini, che sapeva tutto, telefonò subito Nunzia per esortarla a dire a Berlusconi della nostra relazione. Lui quando lo seppe la prese con un sorriso: “Va bene, basta che ti tratti come una regina”, le disse”. 

Il primo incontro tra i due a inizio 2009: “Eravamo all’università Federico II di Napoli, un convegno sul caos spazzature organizzato da Tommaso Pellegrino, mio amico ed ex parlamentare dei Verdi. Non ci eravamo mai incrociati prima, io sapevo chi fosse lei ma lei non aveva idea di chi fossi io. Da quel giorno iniziammo uno scambio fitto di mail e per due mesi avremmo parlato solo così, nessuno chiedeva il numero di telefono all’altro fino a quando non la invitai a pranzo”. 

Da lì in avanti diversi viaggi: “Il primo viaggio insieme fu in Libano. Ci spingemmo fino al confine presidiato dagli Hezbollah, laggiù non ci conosceva nessuno. Iniziammo a frequentarci clandestinamente. La situazione oggi fa sorridere, ma all’epoca era serissima”.