Alla Rocca dei Rettori si è tenuto l’incontro dedicato alla nuova legge regionale sulle aree protette, promosso dal presidente dell’Ente Parco Regionale del Taburno Camposauro, Costantino Caturano. Un confronto tra istituzioni, tecnici e rappresentanti del mondo ambientalista sulla riforma che, dopo oltre trent’anni, ridisegna il ruolo e la governance dei parchi in Campania.
«Vogliamo smentire la logica che un parco significhi vincolo» ha detto Fulvio Bonavitacolavicepresidente della Regione Campania e assessore all’Ambiente. «Le aree protette – ha aggiunto – devono essere attrattori e luoghi di vita, capaci di generare economia, tutela e consapevolezza. È la rivincita della politica dei diritti su quella dei doveri».
Tra i protagonisti del percorso che ha portato all’approvazione della legge anche Mino Mortaruolo, consigliere regionale, che ha seguito il provvedimento in commissione: «Era necessario aggiornare una normativa ferma dal 1993 – ha ricordato – questa legge dà finalmente un quadro chiaro agli enti parco e può diventare uno strumento di sviluppo per le aree interne».
Ad aprire i lavori il presidente della Provincia di Benevento, Nino Lombardi, che ha portato i saluti istituzionali. Sono intervenuti anche Antonio Nicoletti di Legambiente nazionale, secondo cui «le aree protette sono tra gli strumenti più efficaci per gestire la biodiversità e realizzare la transizione ecologica», e Stefania Pavone, presidente dell’Ordine degli avvocati di Benevento e componente del comitato di gestione provvisoria del Parco del Matese, che ha ricordato come «i parchi non siano un limite, ma un motore di sviluppo».