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Benevento – Con Solstizio avevano girato l’Italia. Il tour è stato un grande successo, con oltre 70 date portate a casa e palchi condivisi con i nomi più importanti della scena indie italiana, come i Fast Animals and Slow Kids, i Ministri, gli Zen Circus.  Era solo il loro album di debutto.

I Botanici tornano oggi con un secondo disco, quello della maturità, non solo artistica, che non è inquadrabile in un solo contenitore musicale. L’album è stato anticipato da tre singoli: Mattone, Nottata e Camomilla, quest’ultimo in collaborazione con Lo Stato Sociale.

La storia de I Botanici nasce nel 2015 dall’incontro tra Gianmarco Ciani, Gaspare Vitiello e Antonio Del Donno, tre ragazzi di Benevento che masticano note e cereali a colazione. Insieme decidono di creare il progetto I Botanici e portarlo in giro per l’Italia.

La loro visione musicale viene sposata in pieno da Alberto “Bebo” Guidetti, tastierista e voce de Lo Stato Sociale, che diventa il loro produttore. È subito amore. Tra loro si crea una sinergia che va al di là del semplice rapporto di lavoro, scavalca persino il concetto di amicizia e diventa una vero momento di crescita per tutti.

Il trio di Benevento diventa cosi la grande scommessa 2019/2020 dell’etichetta Garrincha Dischi. La collaborazione tra I Botanici e la casa di produzione bolognese ha inizio con l’uscita del primo album Solstizio. I buoni risultati ottenuti con il primo disco hanno spinto l’etichetta a puntare forte su di loro.

Oggi termina quindi quel percorso di crescita iniziato nel 2016, che ha portato la band sannita a cambiare formazione ma paradossalmente a ritrovare la vera identità, il loro essere se stessi, il suonare quello che si vuole, anche cose sperimentali e mai sentite prima in Italia. Anche questo è Origami.

Un disco nato in un momento di profondi cambiamenti nella vita dei tre musicisti, pronti a ricominciare, ancora una volta insieme, dal capitolo zero. Il loro mentore e amico Bebo li descrive come “una band radicale, che fa del suo essere radicale un punto di apertura verso il mondo, cercando di evitare uno sguardo chiuso su se stesso”.

Un album che ascolti dall’inizio alla fine, senza interruzione, che ti lascia spiazzato traccia dopo traccia. È proprio l’imprevedibilità, la stranezza, a far funzionare Origami come un meccanismo perfetto che si autoalimenta. È come se la band avesse voluto lanciare un segnale preciso a tutto l’indie – pop italiano. Tornate a suonare le chitarre, tornate a urlare le vostre inadeguatezze (i growling di Antonio fanno già scuola). Negli ultimi anni di ascolti nostrani ci siamo trovati di fronte al pop più commerciale. Origami, che come abbiamo detto non è classificabile in un solo genere, rappresenta l’inizio di un nuovo percorso, probabilmente più vicino al postpunk- rock. Una scelta che spiega il percorso di ritorno alle origini, dopo la parentesi di Solstizio, disco emo – rock in salsa decisamente pop.

Meritano attenzione anche i testi, scritti in grande sinergia dai tre ragazzi beneventani. Siamo lontani da quell’immaginario post adolescenziale del primo album. Gli anni sono passati e anche il gruppo ha fatto insieme, sotto braccio, un importante percorso di maturità che gli stessi I Botanici ci spiegano “Origami parla delle difficoltà di affrontare i cambiamenti della vita senza essere pronti per farlo: relazioni finite male, percorsi di vita che d’improvviso non ci rappresentano più, sopravvivere e non arrendersi alla marea

La band presenterà Origami in anteprima assoluta live il 12 ottobre al Covo Club di Bologna. Una grande festa, grazie agli opening di Endrigo e Lagoona e il DJ set diretto da Bebo stesso. Il 18, invece, il trio si esibirà al Morgana di Benevento.

foto di Matteo Casilli

di Giuseppe Di Martino