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Benevento – Mai un faccia a faccia da allenatori, ma tanti dolci ricordi legati alla carriera precedente. Cristian Bucchi e Roberto De Zerbi, poco prima del fischio d’inizio di Benevento-Sassuolo, si abbracceranno lasciandosi andare a qualche flashback di colore azzurro che li riporterà al 2006/2007, stagione in cui conquistarono la serie A da protagonisti con la maglia del Napoli. Durerà tutto una frazione di secondo, poi si passerà al verdetto del campo. 

E in un certo senso, a distanza di undici campionati in cui è successo praticamente di tutto, si è tornati allo stesso punto della storia. Se Benevento e Sassuolo la A devono infatti difenderla, i due allenatori sono chiamati a dimostrare di poterci stare tranquillamente dopo la consueta gavetta. Dopo la parentesi a Pescara del 2013, lo scorso anno Bucchi la sfiorò con il suo Perugia, mentre De Zerbi la accarezzò a Palermo prima di essere esonerato dal vulcanico Zamparini. Il nastro si riavvolge e riparte, dunque, nella speranza che proietti situazioni differenti. 

De Zerbi-Bucchi, non va dimenticato, sarà un match da dentro o fuori tra l’ex capocannoniere della serie B e “Zebrone”, come veniva chiamato scherzosamente proprio dall’attuale allenatore neroverde il tecnico giallorosso. Tra i due c’è sempre stata una sana amicizia che a Napoli hanno tradotto anche nei risultati sul campo. Il capocannoniere di quel team risultò Calaiò con 14 reti in 38 presenze, ma Bucchi seguì a ruota con 8 centri in 29 gettoni. Non segnava molto De Zerbi (tre centri), ma dava imprevedibilità alla manovra fornendo spunti per i compagni di reparto. Per questo Edy Reja non vi rinunciava quasi mai. E faceva bene, visto che quel Napoli terminò secondo alle spalle della Juventus post-Calciopoli in una serie B che annoverò piazze come Genoa, Bologna, Verona, Lecce e Bari. Altri tempi, altri ruoli e altre maglie. Solo il traguardo è lo stesso: la serie A. Da difendere e conquistare, con poco spazio per i ricordi.