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Benevento- Risolto il giallo dell’ospedale. Le forze dell’ordine hanno arrestato una donna e identificato l’uomo rinvenuto cadavere rinvenuto nella tarda serata di sabato in via Pacevecchia proprio di fronte al vecchio ingresso dell’Ospedale Civile “Rummo”. L’uomo, M.R.C., aveva 84 anni ed era residente a Grottaminarda, un comune dell’avellinese a poca distanza dal capoluogo sannita, che viveva con una donna 64enne, G.P., che aveva cura di lui. A dare una svolta al mistero, durato poche ore, sono state le indagini della Squadra Mobile della Questura di Benevento che ha ricostruito la storia anche grazie alla visione dei filmati realizzati dalle telecamere di videosorveglianza della zona.

A quanto si è appreso, la donna, difesa dall’avvocato Gerardo Giorgione del Foro di Benevento, avrebbe ricevuto istruzioni dall’uomo su come comportarsi in caso di malore. Secondo quanto avrebbe dichiarato la 64enne, infatti, l’uomo le avrebbe raccomandato di non portarlo mai in ospedale in caso di malore e comunque di tenerlo lontano dal Pronto Soccorso. L’uomo avrebbe anche promesso alla donna di lasciarle in eredità alcune sue proprietà. Ovviamente su queste dichiarazioni sono in corso ulteriori accertamenti anche per stabilire la sanità mentale della donna che avrebbe fatto tutto da sola nel momento in cui effettivamente lo sfortunato anziano di Grottaminarda si sarebbe sentito male.

La donna, dopo aver avvolto in una coperta l’uomo, lo avrebbe caricato nella sua autovettura e lo avrebbe trasportato fin nei pressi dell‘Ospedale “Rummo” di Benevento, come testimonierebbero le immagini in possesso degli inquirenti. Inspiegabilmente però, una volta giunta quasi in prossimità dell’ingresso del Pronto Soccorso, la donna invece di accedere al vialetto che porta appunto alla struttura sanitaria, avrebbe scaricato l’uomo per strada. Stanotte è dunque avvenuto l’arresto presso la casa della donna.   

Di seguito il comunicato emesso dalla Procura della Repubblica che ricostruisce tutti i fatti.

Nella tarda serata di ieri, a seguito di laboriose indagini coordinate dalla Procura della Repubblica di Benevento ed effettuate dalla Squadra Mobile di Benevento, il pubblico ministero ha adottato un decreto di fermo di indiziato di delitto, eseguito dal personale della Squadra Mobile, nei confronti di una donna italiana, classe 58’, gravemente indiziata del reato previsto e punito dall’art. 591, comma III del codice penale.

Nella tarda serata del 15 febbraio 2020 personale dell’Ufficio Prevenzione Generale e Soccorso Pubblico della Questura di Benevento interveniva in via Pacevecchia nei pressi dell’ospedale civile San Pio in quanto su linea di emergenza 113 era stata segnalata la presenza sul manto stradale di un uomo anziano esamine avvolto in alcune coperte di lana.

Considerata la gravità del fatto delittuoso giungevano sul posto il Sostituto Procuratore di turno della Procura di Benevento, personale della Squadra Mobile e della Polizia Scientifica di Benevento, il medico legale, per svolgere le immediate attività investigative.

Sulla base delle testimonianze rese dalle persone informate sui fatti venivano raccolti degli elementi dai quali presumere che l’anziano fosse stato abbandonato sulla strada da qualcuno giunto sul posto a bordo di una vettura. In effetti, dall’estrapolazione delle registrazioni di una telecamera di sorveglianza installata nei pressi del luogo, la polizia giudiziaria individuava la presunta autovettura dalla quale il corpo dell’anziano era stato scaricato. Alle ore 19:31 circa veniva notata un’autovettura modello utilitaria di colore verde fluo, parcheggiare nelle strisce blu presenti su via Pacevecchia, il cui conducente rimaneva temporaneamente a bordo della stessa con i fari spenti; alle ore 19:51 circa l’autovettura vicina a quella suddetta usciva dal parcheggio consentendo una visione migliore di quanto stava accadendo; in particolare si notava un soggetto, prendere un qualcosa dalla macchina e adagiarlo a terra, come a coprire un qualcosa ivi presente. Dopo aver compiuto questo gesto, chiudeva lo sportello lato passeggero dell’autovettura attenzionata ed il conducente si allontanava a bordo del veicolo dopo circa venti minuti.

Al fine di individuare l’autovettura sospetta, s’interrogava il sistema Nazionale Targhe e Transiti, nell’orario compatibile con l’arrivo e la partenza della stessa; in effetti veniva immortalata l’immagine di un’autovettura Volkswagen modello Lupo di colore verde fluo, compatibile con quella interessata.

Gli accertamenti in banca dati consentivano di verificare che la vettura VW Lupo risultava di proprietà di G.P., classe 58’, residente a Grottaminarda (AV); la successiva ed immediata perquisizione eseguita nel luogo di residenza della donna consentiva di rinvenire l’autovettura utilizzata per commettere il delitto; inoltre l’indagata nell’immediatezza forniva delle indicazioni utili all’attività investigativa ammettendo di aver abbandonato il corpo dell’anziano uomo suo convivente successivamente identificato per C.R.M., classe 38’.

Accompagnata presso gli Uffici della Squadra Mobile veniva immediatamente interrogata dal Sostituto Procuratore in presenza del difensore di fiducia e sottoposta al fermo di indiziato del delitto di cui all’art. 591, III comma del codice penale (abbandono di persone minori o incapaci seguito da morte), per aver abbandonato C.R.M., incapace per malattia di mente e di corpo, nonché per vecchiaia, di provvedere a se stesso, del quale aveva la custodia e la cura in quanto con lei convivente; in particolare lasciava la vittima all’interno della propria abitazione in condizioni igieniche precarie, omettendo di nutrirlo e curarlo adeguatamente fino a cagionargli la morte; inoltre le veniva contestato il reato di cui all’art. 412 e 61 nr. 2 per aver tentato di occultare il cadavere su pubblica via avvolgendolo all’interno di alcune coperte.

L’autovettura suddetta ed altro materiale utile a fini investigativi veniva sequestrato e messo a disposizione dell’Autorità Giudiziaria.

Al termine delle formalità di rito su disposizione dell’A.G. procedente veniva associata alla locale Casa Circondariale in attesa di convalida“.