C’è anche un carabiniere sannita, nell’indagine che ipotizza un patto tra politica e camorra a Santa Maria a Vico. La Dda di Napoli indaga il militare per due presunti episodi di rivelazione di segreto di ufficio in concorso, dei quali uno aggravato dall’agevolazione al gruppo criminale Massaro, e per un altro di favoreggiamento aggravato.
Il 61enne carabiniere era in servizio presso la locale stazione del comune casertano. Per lui, incensurato, i pm non hanno tuttavia richiesto misure cautelari. Secondo le indagini della Guardia di finanza di Caserta (Compagnia di Marcianise), avrebbe rivelato al sindaco Andrea Pirozzi (finito ai domiciliari) notizie coperte da segreto d’ufficio. In particolare l’esistenza di indagini a carico di Domenico Nuzzo (misura custodiale in carcere) alias Mimmariello, ritenuto un ras dei Massaro. Pochi giorni dopo le vittoriose elezioni di settembre 2020, avrebbe cioè avvisato Pirozzi di notizie sulla compravendita di voti da parte della vicesindaca Veronica Biondo, e sul coinvolgimento di Nuzzo nella campagna elettorale. Tali informazioni sarebbero poi state comunicate dal sindaco al consigliere Marcantonio Ferrara (domiciliari).
E avrebbe svelato il contenuto di atti d’ufficio allo stesso Mimmariello e un’altra indagata. Si tratterebbe di esposti riguardanti gli illeciti accordi con i futuri amministratori coinvolti nell’inchiesta. E per gli inquirenti, il carabiniere avrebbe inoltre aiutato gli ultimi due a eludere le investigazioni. Agli atti dell’inchiesta, ci sono intercettazioni telefoniche e ambientali dei dialoghi del militare.