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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma di Felice Presta, presidente dell’associazione Sannio Report, in merito alla questione riguardante il campanile di Santa Sofia. Di seguito il testo: 

“Abbiamo notato con piacere che il nostro sindaco, Clemente Mastella, ha emanato un’ennesima ordinanza –questa volta sui piccioni- per impedire di dare da mangiare a questi simpatici e intraprendenti volatili, accusandoli di essere dannosi per le persone (portano molte malattie e il guano potrebbe essere anche cancerogeno) e per le cose, l’acidità dei loro escrementi corrode monumenti, abitazioni eccetera. Questi poi nidificano nei luoghi “abbandonati” dove le generazioni si susseguono nel corso degli anni, dei decenni, indisturbati.

Il nostro “caro” sindaco si dimentica però di chi, a proprio rischio e pericolo soprattutto sanitario, ripulì con l’operazione “piazza pulita” una delle bombe ecologiche cittadine: il campanile di Santa Sofia.

Ripercorriamo velocemente le tappe: per anni curia e Prefettura (che si pensasse fosse proprietaria del campanile) si rimpallavano la responsabilità della ripulitura interna dell’edificio mettendo sul piatto gli alti costi dell’operazione (50, 60mila euro) e soprattutto la pericolosità nel farlo.

Con l’allora assessore Oberdan Picucci iniziammo allora lo studio di fattibilità confrontandoci anche con i dirigenti. Il nulla osta fu data a fine giugno 2017 con documento firmato dal dirigente Catalano. Si apre cosi la porta di uno dei luoghi più sporchi e puzzolenti che siano mai esistiti qui in città.

Precedentemente, noi, studiando la fattibilità con incontri con personale specializzato, e dopo l’analisi storica del monumento, ricostruito nel 1703, arrivammo a delle indicazioni che ci facevano presupporre che questo era di proprietà comunale. Tramite amici arrivammo a farci fare la copia di un atto notarile che lo confermava, del 1919.

Nel frattempo la Prefettura, stizzita, mandava dei documenti per sospendere la pulizia adducendo la proprietà. Il giorno stesso si inviarono copia del documento ritrovato all’archivio notarile a tutti gli uffici (la questione si è chiusa nell’agosto dello scorso anno quando il ministero dell’Interno ha riconosciuto la proprietà comunale del campanile) e i lavori proseguirono. Dalla punta del campanile fino all’ultimo pertugio si ripuli tutto per bene, disinfettando le scale in legno e quelle in pietra. E poi, come era nelle intenzioni, aprirlo a turisti e cittadini in totale sicurezza: 3 persone hanno partecipato al recupero, Vinz Piscopo, Anna Rita Persico e il sottoscritto, Felice Presta che, con mascherina guanti e tuta per la rimozione  dell’amianto, il tutto sempre gratuitamente (naturalmente).

Ed effettivamente in campanile fu aperto in diverse occasioni, anche fino alle 4 di mattina in occasioni della notte bianca e di altri spettacoli, e migliaia di persone sono salite li su, anche assessori, dirigenti e consiglieri comunali. Tutti entusiasti del recupero, nella zona buffer Unesco ricordiamolo, del campanile.

I nomi? I partecipanti sono invitati a dire: c’ero anche io!

E poi? E poi il nulla. Diventato di proprietà comunale si è interrotta la fornitura di energia elettrica per illuminazione delle campane che sono spente (nessuno ha pagato più le bollette che prima pagava la curia), non si paga più l’assicurazione nel caso di danni a cose e persone (che pagava sempre la curia), e i piccioni stanno riconquistando ciò che gli era stato tolto.

Il bando per l’affidamento, in modo da renderlo visitabile, è pronto da un anno ma non è mai stato portato in consiglio, nessuno se ne è mai fregato della questione e tu, caro sindaco, ti permetti di fare considerazioni sui piccioni, di parlare di turismo, di turisti, di sinergia per la valorizzazione di questa città? Per poi pagare Pio e Amedeo 54mila euro per città spettacolo (volutamente in piccolo) giusto per fare un esempio? Sindaco non è che per caso è giunta l’ora di andare in pensione?

In questo momento stiamo stampando tutti i documenti per l’operazione piazza pulita perché porteremo il Comune in tribunale per una causa di risarcimento danni nei confronti dell’associazione Sannio Report e nei confronti della città: noi amiamo questa città e facciamo le cose in maniera gratuita ma non siamo dipendenti Asia o comunali. Ah un’ultima cosa sindaco: le chiavi del campanile le abbiamo sempre noi e in occasione di Santa Barbara se il corpo dei Vigili del Fuoco è riuscito a fare quello che voleva fare tra campanile e teatro Comunale è solo grazie a noi che gli abbiamo aperto e chiuso la porta anche alle 7 di mattina, non certo per merito del Comune o vostro nonostante eravate li ad osservare lo spettacolo”.