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Les jeux sont faits: saranno Erasmo Mortaruolo e Antonella Pepe i due candidati del Partito Democratico alle prossime elezioni regionali per il collegio sannita.

L’indicazione è giunta pochi minuti fa da Molinara dove si è riunita l’assemblea provinciale. E certo non si tratta di un esito sorprendente. Che sarebbe stata questa l’accoppiata ‘democrat’ era chiara da mesi. Consigliere uscente e al primo mandato, l’indicazione di Mortaruolo era scontata. E a dire il vero, anche la partita per la ‘quota rosa’ non è mai stata veramente in discussione considerato che sulla Pepe, componente dell’assemblea nazionale e in passato pure leader del movimento giovanile campano, si erano subito concentrati i favori della maggioranza del gruppo dirigente beneventano, primo tra tutti il deputato Umberto Del Basso De Caro. 

E dunque, per continuare coi francesismi, nessun coup de théâtre. D’altronde, l’area politica che pure in queste settimane aveva provato a rovesciare il tavolo, e dunque la componente che fa riferimento al segretario nazionale Zingaretti, neanche ha preso parte al dibattito di questo pomeriggio. 

Non parteciperò all’assemblea provinciale di stasera. Chi ha deciso di far prevalere la regola della maggioranza negli organismi sulla logica unitaria, è giusto che si assuma fino in fondo la responsabilità delle scelte e dei risultati” – il post con cui Raffaele Del Vecchio, attraverso facebook, questa mattina annunciava e spiegava la sua scelta.

Assente, sempre per la componente zingarettiana ma per motivi familiari, pure il presidente del partito Rossano Insogna.

Quanto ai ‘numeri’, 56 su 93 (nella composizione iniziale erano 120 ma il dato è calato negli anni) i componenti effettivi dell’assemblea presenti presso il Teatro Aperto del comune fortorino. La proposta della candidatura è stata approvata all’unanimità ma evidentemente il dato degli assenti (41) sarà terreno fertile per nuove polemiche (in seconda convocazione non era richiesto il raggiungimento di un quorum).


Di seguito, il testo della relazione con cui il segretario provinciale Carmine Valentino ha aperto i lavori dell’assemblea:

“Giungiamo a questo appuntamento in condizioni letteralmente eccezionali. Veniamo da una fase di lockdown causata dalla Pandemia da Covid 19, un’esperienza inimmaginabile ed inimmaginata solo qualche mese orsono.
È questa, pertanto, la prima riunione fisica degli organi del partito dopo la Direzione del 02 Marzo u.s. che licenzio’ un documento unanime ed unitario, sottoscritto dal circolo e dal gruppo consiliare di Benevento nonché dal Presidente e dal Segretario del Partito.
Nel frattempo, il partito, coerentemente con le disposizioni e i protocolli del nazionale, ha continuato a riunirsi e dibattere fruendo delle oramai notissime soluzioni web, figlie di questa congiuntura pandemica.
Oggi siamo a Molinara, in un bel contesto all’aperto che ci consente, oltre alla frescura fortorina, di rispettare le importanti precauzioni in tema di Covid 19.
Un grazie, non di rito, da parte mia e di tutta la Federazione agli amici e compagni di Molinara, al Segretario, Romeo Capozzo, al Sindaco, Giuseppe Addabbo, e a tutti coloro hanno reso e rendono, con il loro volontario impegno, possibile questo evento.
Un saluto al Fortore, bellissima terra ai margini della provincia. Terra destinata a diventare centrale, in quanto “terra di mezzo e di collegamento” tra Campania, Molise e Puglia (avete percorso la fortorina e avete anche notato, per chi vi avesse fatto caso, i cantieri del lotto che supererà San marco dei Cavoti verso il cuore del fortore beneventano).
Si tratta di un’opera progettata, finanziata e, con riferimento al 1 lotto, appaltata dal governo del Partito Democratico e dall’allora sottosegretario ai lavori pubblici, il nostro amico Umberto Del Basso Caro.
Un saluto anche e soprattutto a Tutti Voi, ai membri dell’assemblea, ai segretari di circolo, agli amministratori e agli amici e compagni presenti anche via web.

Il protagonismo della Politica, oggi più che mai, appare dirimente in funzione dei prossimi appuntamenti elettorali e del successivo e auspicato quinquennio di governo regionale. Le cronache giornalistiche, regionali e nazionali, ci rappresentano una situazione ancora lungi dall’essere definita con una sovrabbondante proliferazione di «liste civiche» nel «largo campo» del candidato del PD a presidente Vincenzo De Luca.
Le legittime aspirazioni di tanti dovrebbero, anzitutto, essere commisurate in funzione dei comuni obiettivi di garantire la necessaria stabilità di governo della Regione, unitamente alla possibilità, tutta politica, di far prevalere una visione inclusiva e integrata, nelle sue specificità, dell’intero territorio campano.
In questo senso il «civismo» è un importante «valore aggiunto» a patto che sia effettivamente addizionale rispetto ai temi della rappresentanza politica e della proposta programmatica.
I moniti di questi giorni, provenienti dai più svariati livelli politici, partitici e territoriali, colgono tutti il medesimo problema. Il rischio di una deriva «mercatista» e/o «lobbistica» della rappresentanza regionale va accuratemene evitato.
Il nostro Presidente, Vincenzo De Luca, con il sostegno della coalizione di centrosinistra è cosa ben diversa dal centrodestra.
Non è quindi utile alimentare confusione in un elettorato più volte provato da manifestazioni di poco pregevole trasformismo o da impieghi, a mo’ di autobus, dei partiti politici in spregio alle comunità di iscritti e attivisti che, pur con tutti i difetti ascrivibili alle umane vicende, comunque rappresentano.
Siamo consapevoli che la pronosticata vittoria di De Luca abbia oltremodo inverato il noto detto di Flaiano circa il «correre sempre in aiuto del vincitore», tuttavia c’è una «differenza di campo e di idealità politiche» da preservare con orgoglio, coraggio e determinazione.
Urge, pertanto, la buona volontà e l’impegno di rendere il quadro politico più coerente con le aspirazioni e i lodevoli programmi che ci si è dati evitando, ad un tempo, di contribuire a disorientare i cittadini elettori già sfiduciati da anni di sterile populismo”.