- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Benevento – Riconoscere i meriti di chi investe e profonde soldi in una società di calcio è giusto ma anche facile. Dietro l’arrivo di Fabio Cannavaro al Benevento, però, non ci sono solo la forza economica e la caparbietà di Oreste Vigorito, ma anche e soprattutto la tenacia e la capacità di persuasione di Pasquale Foggia.

Finito spesso alla gogna per scelte passate, il direttore sportivo della Strega avrebbe concesso ancora del tempo a Fabio Caserta ma, appurata la volontà del proprio presidente, non si è perso d’animo rimboccandosi subito le maniche. Ci aveva già provato con Daniele De Rossi, incassando un sì di massima. Dopo la retromarcia post Genoa, però, non era probabilmente il caso di andare a ribussare alla porta di “Capitan Futuro“. Foggia, allora, ha impostato una nuova destinazione sul suo navigatore e si è presentato a casa di Fabio Cannavaro.

Ha sondato il terreno con il fratello Paolo, attuale vice allenatore del Benevento, prima di affondare il colpo con il campione del mondo e pallone d’oro del 2006. “Sono state importanti la sincerità e le conoscenze di Pasquale Foggia, sono fattori fondamentali per un allenatore“, ha raccontato durante la presentazione lo stesso Cannavaro, svelando i motivi che lo hanno spinto ad accettare il suo primo incarico europeo, “il progetto Benevento mi è piaciuto da subito, è qualcosa in cui credo. La tranquillità del direttore deriva da un presidente importante alle spalle, questo mi ha spinto ad accettare. Pasquale ha usato un tramite, mio fratello Paolo, quando me l’ha chiesto ho detto subito di si. Quando è andato via da casa mia avevo già deciso, ma dovevo ancora parlare con chi mi gestisce“.

Una trattativa, stando ai racconti, più facile del previsto. Eppure non era scontato che Cannavaro decidesse di iniziare il suo percorso da allenatore in Europa dalla serie B, da un Benevento che non naviga di certo in testa alla classifica, dopo aver rifiutato Nazionali (la Polonia ndr) e club esteri.

Ecco perché vanno riconosciuti i meriti di chi ha giocato un ruolo fondamentale per il buon esito della trattativa. “Cannavaro mi ha fatto svegliare presto la mattina per andare da lui“, ha svelato Foggia, “sono orgoglioso e felice, Fabio ha una qualità: è un allenatore vero. La cosa più importante in questo momento è che ha scelto Benevento e il Benevento“. E l’ha scelto anche e soprattutto per Pasquale Foggia, uno che probabilmente ha il torto di parlare pubblicamente troppo poco.