Incontro questa mattina a Palazzo Paolo V per un momento di ascolto e confronto con il mondo dell’informazione, tappa importante nella costruzione condivisa del dossier per la candidatura di Benevento a Capitale Italiana della Cultura 2028.
Ad aprire i lavori è stata Antonella Olivero, membro della Fondazione di Comunità, che ha illustrato il percorso avviato in vista della candidatura, soffermandosi sull’approccio partecipativo e sulla visione strategica finalizzata a valorizzare il territorio in modo coeso e sostenibile.
I tempi per rispettare le scadenze sono davvero stretti, anche perché la candidatura si fonda su una sinergia tra Benevento e Pietrelcina: due centri distanti appena quindici chilometri, ma accomunati da profondi legami storici e culturali. L’obiettivo è costruire un percorso concreto e duraturo che valorizzi i tratti distintivi dell’identità, della tradizione e della vocazione del territorio, radicati nel patrimonio culturale – materiale e immateriale – di Benevento e dell’intero Sannio.
A fare gli onori di casa è stata l’assessora comunale alla Cultura, Antonella Tartaglia Polcini, che ha dichiarato:
“La ricerca che stiamo portando avanti coinvolge le realtà del territorio. Vogliamo una candidatura identitaria, che non sia finalizzata solo a ottenere un riconoscimento, ma a rafforzare progettualità e talenti, puntando sui cantieri già aperti. L’idea è quella di aggregare idee, temi e gruppi di attività con una visione condivisa”.
Un dossier, dunque, che parta dai valori dell’integrazione e dell’accoglienza, veri punti cardine dell’identità sannita.
Nel corso dell’incontro si è registrata un’attiva partecipazione dei colleghi della stampa, che hanno contribuito con domande, osservazioni, proposte e spunti progettuali, offrendo un prezioso contributo alla riflessione collettiva e alla costruzione del dossier. A ribadirlo è stato anche il presidente di Confagricoltura, Antonio Casazza, intervenuto durante il confronto:
“La candidatura è una grande opportunità e ha bisogno di un percorso condiviso. Bisogna investire sull’accoglienza. Ritengo che, pur essendo un obiettivo ambizioso, non sia impossibile da raggiungere”.