Una lieve riduzione della povertà rispetto agli anni precedenti: questo dice la rilevazione annuale della Caritas diocesana, ma è solo relativamente una buona notizia. In realtà, purtroppo, il quadro sociale in città resta molto complesso. Presso il salone verde del Palazzo Arcivescovile è stato presentato il report per l’anno 2024 dell’ormai tradizionale monitoraggio della Caritas diocesana sull’andamento delle dinamiche dei rapporti sociali. Dal post pandemia si è verificata una progressiva riduzione del numero di persone che si sono rivolte agli sportelli dell’ascolto diocesano e tale situazione è proseguita anche nel 2024: il calo di presenze coinvolge tutte le tipologie di accesso in Cittadella della carità. Si registrano nel 2024 nuovi ingressi con un -22% sul 2023; il totale delle prese in carico con un -12% ai passaggi successivi al primo ascolto con un -25%. Il monitoraggio costante degli operatori della Caritas ha inevitabilmente condotto ad una maggiore polarizzazione dell’attenzione al centro d’ascolto verso i casi più complessi. Infatti i centri d’ascolto parrocchiali hanno attestato una riduzione di presenze nella sede della Cittadella. Relativamente all’affluenza nelle varie parrocchie da parte di persone con fragilità di ordine sociale ed economico risulta che quella più frequentata è la parrocchia della Chiesa dell’Addolorata al Rione Libertà con il 18,5%; a seguire il Cda interparrocchiale di San Giorgio del Sannio che raccoglie le istanze di un territorio piuttosto esteso. La sacca di povertà più grave del territorio comprende anche l’ufficio immigrazione con un 24,8%. Tra gli stranieri assistiti la comunità più numerosa è quella proveniente dall’Ucraina con il 17,8%. Poi ci sono i marocchini con l’11,5%e gli egiziani con il 7,9%. E’ da sottolineare che si è registrato un aumento del flusso di stranieri rispetto agli anni precedenti. Un fenomeno che continuerà a crescere nei prossimi anni aumentando ulteriormente la presenza di giovani stranieri nel territorio. Il 19% degli assistiti ha oltre 55 anni a fronte dell’11% degli stranieri appartenenti alla stessa fascia di età. E’ in costante crescita però la componente anziana se nel 2019 gli ultrasessantacinquenni rappresentavano appena il 5% oggi la loro incidenza è quasi raddoppiata. Mons. Felice Accrocca, arcivescovo di Benevento, e Pasquale Zagarese, direttore Caritas diocesana, con la sociologa Maria Pia Mercaldo hanno illustrato il report ai giornalisti.
Il direttore della Caritas Pasquale Zagarese ha sottolineato: “I dati non sono piacevoli. La povertà è in aumento. Come dato nazionale oltre 2 milioni di famiglia sono in povertà assoluta” Un dato assurdo è invece il livello occupazionale: “se il 62% il livello occupazionale è in aumento parliamo di un dato occupazionale precario e non stabile. Le Famiglie monoreddito, arrivate a metà mese, non ce la fanno ad andare avanti perchè i costi della vita sono aumentati”. Sul dormitorio della Cittadella Zagarese ha auspicato che i lavori di ristrutturazione possano chiudersi a fine dicembre per quindi poter consentire la ripresa delle attività. Il direttore ha parlato dei progetti di formazione lavoro che interesseranno cittadini diversamente abili e detenuti di alta sicurezza. “Aiutiamo i diversamente abili ad inserire nel mondo del lavoro, ma anche i detenuti hanno già trovato lavoro per le attività di formazione che stanno facendo potenziando il settore della mensa iniziando anche un attività di panificazione”.
La sociologa che coadiuva la Caritas, Maria Pia Mercaldo, ha spiegato: “La lieve riduzione rispetto all’anno precedente ha una spiegazione. Il maggior monitoraggio degli operatori Caritas è un fattore. Nel tempo ci siamo resi conto che si approfitta della Caritas nonostante non ci sia un reale bisogno effettivo. C’è stato un decentramento di attività e cioè spostare gli assistiti alle parrocchie di appartenenze. Il vero problema è una concentrazione di persone in difficoltà, è vicina alla pensione, circa il 20% delle persone con fascia d’età tra 64 e 74 anni. Il vero problema povertà è ancora più grave per loro. in quanto non ci sono margini di reinserimento lavorativo e le pensioni sono minime”.
Sul lieve incremento di numeri di occupati, la sociologa ha sottolineato: “Parliamo di occupazione precarie o lavori part time e quindi è aumentato le richieste nella Caritas diocesana”. Sull’incremento delle presenze dei giovani stranieri nel 2024, la sociologa ha detto come siano soprattutto giovani e senza lavoro: “Necessita intervento istituzionale. E’ un problema complesso Problema complesso”. Sulla mensa Caritas: “C’è stato un aumento di distribuzione pasto. Arriviamo al 4%. Il market solidale ha distribuito 300 buoni ogni mese”. Sul dormitorio s’è passato da 99 a 106 persone per l’accoglienza.
L’arcivescovo Accrocca ha sottolineato di non trascurare il problema e di tenere alta l’attenzione di un problema assai complesso: “C’è un indicatore che segnala l’allarme. Il ceto medio è scomparso. Occorre una produzione culturale”.





















