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E’ il giorno di Marcello Carli. Dopo l’annuncio e l’arrivo in città, il neo direttore tecnico del Benevento è stato presentato in conferenza stampa. Toccherà al dirigente di Colle Val d’Elsa progettare la ripartenza della Strega, mestamente retrocessa in serie C da ultima in classifica. 

Inizio – Sono strafelice. Il presidente è stato buonissimo, mi ha chiamato in un momento difficile per lui ma anche per me, perché vengo da un’esperienza negativa, durante la quale ho commesso errori che mi tengo per me. Col presidente ci siamo parlati in modo schietto e sincero, ci siamo dati la mano con il presidente e ora sono qui. Dentro ho tanto di positivo da tirare fuori. Al presidente ho detto che sarei venuto solo se avesse avuto entusiasmo, quando ho capito che era carico ho accettato. 

Allenatore – Ho un difetto, non riesco a dire bugie. Abbiamo parlato delle caratteristiche con il presidente ma non abbiamo approfondito. In testa ho un nome, ho le mie idee e vorrei tornare a fare quello che ho dentro. La mia idea è prendere chi voglia fare qualcosa di straordinario a Benevento, proprio come è stato per me. Sono venuto perché ho visto entusiasmo e voglia di fare, per me giocare in A o in C cambia poco. Sono felice di fare questo lavoro. Se c’è e ci piace, vorremmo prendere un tecnico giovane. Ma deve esserci. Da qui al 29 agosto un allenatore lo troveremo. Il problema dell’allenatore non deve esserci per il Benevento, ce ne sono tanti che vorrebbero venire.

Giocatori – Ho ascoltato i ragazzi, non ci ho parlato. Determinante sarà la scelta dell’allenatore perché è una figura che va coinvolta. Qualche giocatore lo vogliamo cambiare, poi ci sono i contratti. Qualche idee ce l’abbiamo, su quattro, cinque nomi siamo abbastanza convinti di doverli cambiare, su altri vedremo. L’idea di fondo, però, è di cambiare il più possibile.

Richieste – Parlare di programmi diventa difficile. Ho sempre trovato certi discorsi sterili. Siamo il Benevento, un club che negli anni ha fatto qualcosa di straordinario. Adesso bisogna ricominciare, ripartire. Nessuno vuole perdere, dobbiamo essere bravi a dare un’identità forte a questo club. Abbiamo fatto un programma di tre anni con il presidente perché credo in queste cose, vogliamo gente rinfrescata e pronta per fare un grande campionato. Credo che è quello di cui abbia bisogno la gente, di emozioni. Dobbiamo far ritornare i tifosi allo stadio e falli andare via divertiti, se falliamo in questo abbiamo sbagliato.

Serie C – Non conoscevo neanche la B la prima volta, poi se vogliamo ho fatto più danni in serie A al mio quinto anno. Se devo rimproverarmi qualcosa è quella stagione. La C non la vedo da tempo, non la conosco ma non ho paura. So che andremo in campi belli e difficili, non vedo l’ora di andarci. Ho veramente voglia di iniziare a programmare. La categoria non era un problema quando il presidente mi ha chiamato, dovevo solo trovare la chiave per arrivare.

Problematiche – Sapevo che c’erano delle problematiche, sono tante. Il problema più grosso è trovare la persona giusta che ci conduca a non sbagliare. Lo step principale è non sbagliare il nostro condottiero, mettendolo nelle condizioni di fare il meglio possibile. 

Agostinelli – Siamo stati a cena, gli ho comunicato la decisione della società. Abbiamo apprezzato il lavoro, probabilmente potrebbe rimanere con un altro ruolo, impegnandolo nello scouting perché è una persona di livello.

Giovani – Maccarone e Tavano hanno giocato fino a 40 anni e ad Empoli sono stati trascinatori. Non c’è differenza tra giovani e vecchi, ci sono giocatori di morale, ancora più funzionali in certi contesti. Chi rimane, deve rimanere perché è felice a Benevento. Vogliamo mettere più ragazzi possibili nostri, che sono in prestito o nel settore giovanile. Da più soddisfazione fare giocare un giovane, però poi bisogna saperlo aspettare. Io, comunque, sono per i giocatori bravi.

Staff – La prossima settimana arriverà un mio collaboratore, non voglio fare il nome adesso. Mi darà una mano nelle operazioni di scouting.

Scelte – Io avrò fatto bene se sarò riuscito a ridare un’anima a questa squadra, perché risultati straordinari sono stati già raggiunti. Ho tutto per poter fare bene, ma se non riporterò un’anima vorrà dire che avrò fallito. Io credo che la gente è più facile emozionarla se attacchi rispetto a se aspetti. L’idea è avere una squadra garibaldina che vada a pressare, vedremo come metterla in pratica.

Manfredini – E’ un ragazzo a cui, per qualità tecniche e morali, proporremo di rimanere a Benevento. Sono queste le figure che ricerchiamo. Non abbiamo ancora fatto una trattativa ma ci farebbe piacere se decidesse di rimanere.

Foggia – L’ho chiamato per correttezza, perché abbiamo un legame, un’amicizia.

Contratto – Il presidente è stato gentile, mi ha saputo prendere e mi ha trasmesso emozioni. Quando ci siamo visti gli ho detto: “In C mi da questo, se sarò bravo e andremo in B mi darà questo”. Io ho firmato mentalmente un mese fa, quando tutti i direttori sportivi si muovono. Cercavo un posto dove poter essere me stesso, divertirmi, perché qui è possibile ritrovare un’emozione. C’è voglia di fare, in un paio di anni si può cercare di risalire, ma l’obiettivo primario non deve essere quello, deve essere ritrovare emozioni perché senza di quelle non si va da nessuna parte.