- Pubblicità -
Tempo di lettura: 3 minuti

Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa dell’associazione “Casa delle Donne” che ha lanciato una campagna di sensibilizzazione contro la violenza di genere: 

“Non è solo uno schiaffo ad essere aggressivo e brutale, ma ogni forma di umiliazioni, sudditanze, rimproveri, pregiudizi. Tante, purtroppo, le forme e le modalità di violenza perpetrate contro le donne. Su questa crudele e dolorosa verità dell’amara realtà che ci circonda, Casa delle Donne luogo diocesano di accoglienza e di ospitalità messo in piedi dalle donne per le donne a Sant’Agata de’ Goti, ha fondato principalmente l’annuale campagna social verso domani 25 novembre, “Giornata internazionale per l’eliminazione della violenza contro le donne”. Mascherine realizzate dal laboratorio di “Sartoria Sociale” con sopra il simbolo della giornata, quelle scarpette rosse segno della lotta contro il femminicidio e la violenza contro le donne, e con cuori che vogliono ribellarsi ad una sorte che sembra già destinata di aggiungere alla violenza fisica il maltrattamento psicologico del senso di colpa e di vergogna, gli interventi al convegno del Cesvob Irpinia Sannio e alle inaugurazioni delle panchine rosse a Sant’Agata de’ Goti e a Valle di Maddaloni, un video di sensibilizzazione e i ragazzi del laboratorio di pasticceria di comunità DolceMente come testimonial insieme alle loro famiglie.
Quante volte, in questi anni – dicono le operatrici di Casa delle Donne nel video – ci siamo ritrovate di fronte donne come te che, con lo sguardo spento, terrorizzato e con la voce rotta dal pianto c’hanno raccontato il loro inferno. Tante, troppe volte! Quanto dolore, quante umiliazioni, quante lacrime, quanti ostacoli, quanto lavoro per reati tanto odiosi!”.
La consapevolezza di situazioni tanto dure e crude può essere un ulteriore aiuto in più. “Non è semplice ribellarsi, è vero. Sappiamo anche che la tua paura più grande è quella di non essere creduta, insieme alla paura che possa succedere ogni volta qualcosa di peggio. Tutto questo ti fa sentire vuota, inutile, insignificante. Sei alienata da una società radicata nel pregiudizio che ti convince che tu sia colpevole. E, per questo, sei vittima due volte”.
Sappiamo bene che temi per la vita e per l’incolumità tua e dei tuoi bambini, ma non li proteggi, facendoli vivere in un contesto aggressivo ed ostile, in cui al maltrattamento fisico si associa quello psicologico, fatto di reiterate violenze verbali, di critiche e rimproveri per ogni tuo gesto, per ogni tuo comportamento”. Da qui il forte invito ed auspicio a denunciare e a lasciarsi aiutare dalle case-rifugio presenti sul territorio dove si vive.
“Non è colpa tua! Non hai fatto niente di male, ricordalo. Denuncia e non aver paura! Perché nel tuo silenzio prospera e cresce il violento. Com’eri vestita? Non importa! Indossa sempre ciò che ti fa sentire bella e che ti fa stare bene. Magari potessimo metter fine alle violenze e agli stupri, semplicemente cambiando vestiti”.