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di Annalisa Papa – Il suggestivo Castello di Montesarchio è stato e è ancora in questi giorni animato da tantissime iniziative culturali. Sono infatti presenti al momento due mostre fotografiche distinte, ma complementari, allestite una nella Torre e l’altra nello spazio museale. Le esposizioni rispecchiano l’identità storica del luogo incastonandosi perfettamente nell’ambiente che le ospita, creando una sinergia tra luogo e le storie che vengono raccontate nelle opere.

Nel cuore del museo sono esposti i capolavori del giovane fotografo locale Vincenzo Vitagliano. La mostra “In arte e in fede” racconta attraverso le immagini le processioni religiose della tradizione di Montesarchio: volti assorti, gesti rituali, devozione popolare. È un racconto visivo della spiritualità, di come viene vissuta dalla comunità, delle sue radici culturali da cui nasce, che parla di questo profondo legame tra ciò che è sacro e la partecipazione dei credenti.

Nell’imponente scenario della Torre, invece, si trova la mostra “Ritratto- Volto a rendere firmata dal fotoreporter toscano “Alessandro Squilloni” noto come fotografo dell’interiorità e della creatività. Negli scatti sono rappresentate persone comuni con le quali l’artista ha stretto un legame di amicizia oppure con le quali ha avuto una fugace conoscenza. Queste foto sono la rappresentazione dei racconti che Squilloni ha ascoltato dai vari soggetti, sono il riassunto del loro incontro, della loro storia.

Sono presenti anche le reinterpretazioni di ritratti di personaggi famosi, per i quali, applicando una sua personale tecnica artistica, questi vengono resi «attuali». Tra le opere più simboliche emergono la reinterpretazioni di Iside e, in particolare, una suggestiva ricostruzione di quello che potrebbe essere il volto di Assteas, il celebre ceramista del IV secolo a.C. La sua opera più famosa è il cratere che porta il suo nome, che riproduce il ratto di Europa e che è custodito proprio in questo museo.

Entrambe mostra inaugurate il 4 Luglio saranno aperte al pubblico fino al 5 ottobre, in modo da arricchire la proposta culturale del luogo e offrire ulteriori motivi di interesse per visitatori e visitatrici.