“Avvieremo nell’immediato una serie di interventi risolutivi, anche col sostegno di Enti sovracomunali, per evitare il ripetersi di scene apocalittiche e di grossi danni causati dal violento nubifragio che si è abbattuto venerdì scorso sul nostro territorio. La sicurezza dei cittadini è una priorità”.
Lo rende noto il Sindaco di Castelvenere Alessandro Di Santo in seguito alla ricognizione effettuata per verificare i danni provocati dall’eccezionale “bomba” d’acqua e capire le cause che hanno portato all’allagamento delle strade del paese e degli scantinati, mandando in tilt fognature, impianti elettrici ed elettrodomestici.
“Si comincia domani mattina – annuncia il Sindaco – con un sopralluogo congiunto con i tecnici della Provincia di Benevento per le acque che dalla collina ‘Tore’ invadono la provinciale Telese – Solopaca e per le acque che dalla ex S.S. 87 si riversano nel “Vallone”: sarebbe molto più funzionale scaricarle nel torrente ‘Seneta’, molto più ampio e quindi con una portata molto più grande”.
E, ancora: “E’ ovvio che la principale causa è stata la grande quantità di precipitazioni cadute in breve tempo, ma anche il fosso vallone ostruito, non pulito dai frontisti, e l’interramento di detto “vallone” nei pressi del campo sportivo, hanno fatto la loro parte. L’amministrazione comunale ha sempre avuto contezza di questa criticità e per risolverla ha provveduto nei mesi scorsi a redigere un progetto di recupero e rifacimento degli argini, con interventi in cemento e naturalistici, del fosso iemale “Vallone”. Trattasi di un progetto esecutivo-cantierabile, idoneo a mettere a bando i lavori. Le ingenti risorse occorrenti, più di un milione di euro, non ne consentono la realizzazione con i fondi di bilancio corrente. Siamo quindi alla ricerca di fonti di finanziamento. Per questo motivo stiamo inserendo il progetto nella piattaforma RENDIS”. “Dopo quanto accaduto l’altro giorno e per quanto consci che non sarà un intervento risolutivo, ma di certo mitigherà i rischi, abbiamo deciso di effettuare, con le poche risorse di bilancio disponibili, una pulizia del ‘vallone’ e stiamo valutando l’opportunità di far tornare a cielo aperto il tratto interrato. A parte il ‘vallone’, altro elemento che incide sul rischio idrogeologico è la non regimentazione delle acque provenienti dalla collina Tore. Si provvederà quindi a ripristinare gli antichi canali di scolo e, se necessario, a crearne dei nuovi. Il pericolo maggiore, infatti, si è registrato in Via Fontana delle Selve dove alcune abitazioni sono state allagate da fiumi d’acqua che scendevano dalla collina”.
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