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Castelvenere (Bn) – Come da tradizione oggi, 19 febbraio – nella giornata dedicata al culto di San Barbato – le tavole dei cittadini di Castelvenere sono state imbandite con la tradizionale “Scarpella”.

Uno dei piatti tipici del periodo carnevalesco del comune telesino, sapientemente preparato ancora oggi nel pieno rispetto della tradizione.

La “Scarpella” di Castelvenere è stata inserita tra i ventisei ‘Prodotti della gastronomia’ della Campania inseriti nell’Elenco nazionale dei Prodotti agroalimentari tradizionali (Pat).

Ma cos’è la “Scarpella”? Ecco la definizione proposta dal noto blog di cucina di Luciano Pignataro: “Una pasta bianca messa in forno, condita con i prodotti tipici della dispensa contadina di queste zone: salsiccia secca, formaggio vaccino fresco, formaggio stagionato grattugiato, uova sbattute ed olio extravergine di oliva. Un piatto di cui non si conosce l’origine e nemmeno l’etimologia. La particolarità sta nel fatto che di casa in casa variano le proporzioni degli ingredienti, i formati della pasta utilizzata ed alcune volte anche le modalità di cottura. Proprio queste micro-differenze di preparazione attestano che ci troviamo di fronte ad un piatto veramente tipico. Inutile parlare dell’abbinamento proposto. La scelta cade sul rosso tipico del paese: Barbera del Sannio”.

Della “Scarpella”, dunque, non si conosce l’origine e nemmeno l’etimologia. Ma una cosa ci sentiamo di dirla con assoluta certezza: la “Scarpella” è una splendida e deliziosa espressione dell’incredibile varietà della cucina sannita.