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Tutti a Santa Croce del Sannio. Il presidente della Provincia di Benevento Antonio Di Maria ha ospitato ieri sera i consiglieri della sua maggioranza.

Tavola apparecchiata per otto, considerato che oltre al padrone di casa erano presenti il suo capo staff Renato Parente e ancora i sei alfieri del centrodestra di governo alla Rocca: Domenico Parisi, Giuseppe Bozzuto, Michele Napoletano, Nino Lombardi, Luca Paglia e Claudio Cataudo.

E proprio la presenza di quest’ultimo rappresenta indubbiamente la nota politica da sottolineare. Eletto tra le fila di “Noi Sanniti” alle elezioni dello scorso marzo, Cataudo – come l’Alex del fortunato romanzo di Enrico Brizzi – era uscito dal gruppo per abbracciare la causa leghista. Assieme al sindaco di Fragneto l’Abate Lucio Mucciacciaro, l’ex primo cittadino (e oggi vice) di Ceppaloni a giugno fondava pure un gruppo di ispirazione salviniana (“Prima i Sanniti”), una novità assoluta per le istituzioni del Beneventano. Un abbraccio durato poco, visto che Mucciacciaro ha finito poi per sposare la causa ufficiale del Carroccio, riconoscendo – al contrario di Cataudo e della sua area politica di riferimento di allora – la leadership territoriale di Luca Ricciardi.

E se oggi Mucciacciaro, non invitato all’evento conviviale, può essere considerato un corpo estraneo alla maggioranza Di Maria, Cataudo è nuovamente parte della squadra.  O almeno si ritiene tale, perchè lo stesso avrebbe ribadito la propria “autonomia” politica all’interno della compagine e dalla guida ‘mastelliana’

Da capire, a questo punto, come e se riprenderanno i rapporti tra Cataudo e Clemente Mastella. La fuga in solitaria del suo ex delfino, evidentemente, aveva infastidito e non poco il sindaco di Benevento. E lo stesso dicasi per la senatrice Sandra Lonardo. Voci di corridoio, in primavera, parlavano anche di una richiesta di revoca delle deleghe attribuite a Cataudo, core ‘ngrato per aver abbandonato la causa poche settimane dopo la sua elezione al parlamentino sannita, avvenuta in virtù del voto ponderato dei consiglieri mastelliani di palazzo Mosti. I soliti bene informati, comunque, assicurano che Mastella, prima ancora dell’invio dell’sms di invito, sarebbe stato interpellato dai vertici della Rocca circa la presenza di Cataudo e che l’inquilino di via Annunziata avrebbe fornito il suo beneplacito all’operazione.

Un via libera decisivo per la felice riuscita dell’operazione compattezza voluta da Di Maria, anche se restano sul tappeto alcune questione amministrative evidenziate ancora ieri dai consiglieri. E dunque l’attesa è per la prova dell’aula. E non bisognerà pazientare a lungo. Nel giro di venti giorni, infatti, il consiglio provinciale sarà chiamato a discutere e ad approvare il bilancio consuntivo, il primo da quando il centrodestra è tornato alla cabina di comando dell’ente di piazza Castello.