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Benevento – Una salvezza praticamente in tasca, i play off a un passo e un gruppo composto da tanti ragazzi che darebbero l’anima per la maglia che indossano. Gerardo Dello Iacovo non avrebbe potuto chiedere di più alla sua prima esperienza alla guida di una prima squadra. La sua Libertas Cerreto è a un passo dal tagliare il primo obiettivo stagionale nel girone A del campionato di serie C2 di calcio a 5. Dopo tre esperienze alla guida di squadre giovanili tra Juniores e Allievi del Benevento 5 e rappresentativa provinciale di Benevento per le categorie allievi e giovanissimi, per il trentasettenne tecnico beneventano era il momento di trovare nuovi stimoli. “Il primo grande step è aver lasciato man mano per strada quella che è la figura predominante quando si parla di allenatori delle giovanili: l’educatore – esordisce Dello Iacovo ai microfoni di Anteprima24 Su una panchina di prima squadra hai a che fare con individui già formati, che hanno una loro visione del mondo, difficilmente barattabile con la tua. Nelle categorie giovanili oltre al gioco, si insegna a stare con gli altri, a gestire anche emotivamente gioie e dolori”. 

Di contro, l’agonismo in dosi massicce e il peso dei tre punti si avverte inevitabilmente di più: “Quando ci si approccia ad un campionato come questo sono tanti gli aspetti di cui tener conto. In primis la capacità emotiva di restare bilanciati, nelle vittorie e nelle sconfitte. Una delle chiavi di alcuni buoni risultati quest’anno è stata la maturazione del gruppo da questo punto di vista. Mai troppo a terra dopo una sconfitta, mai troppo tra le nuvole dopo una vittoria. Un piccolo traguardo che la squadra ha raggiunto grazie ad una massima dedizione alla causa”. 

E a proposito di questo, nel legame con il territorio è individuabile uno dei pregi principali della Libertas: “I ragazzi che alleno hanno Cerreto dentro. Parliamo di una squadra che fa leva in gran parte su ragazzi del posto e questo è un vantaggio, se non altro perché non ci mettono mai molto a cercare e trovare motivazioni per fare bene. Questa maglia i ragazzi la sentono cucita addosso e sanno anche come trasmettere a me e chi li segue certi entusiasmi. La società, poi, merita una citazione particolare perché mi ha messo a disposizione atleti con tanta voglia di lottare su ogni pallone”. 

Intanto a cinque giornate dalla fine la salvezza sembra una pratica ormai chiusa. La formula del campionato prevede che a salire direttamente di categoria sia la prima, mentre per le squadre dal secondo all’ottavo posto ci sono i play off. Attualmente la squadra telesina è settima con un margine confortante di nove punti dalla nona a cinque turni dalla fine. La post season è quasi una certezza: “Manca poco. Quando io e il Cerreto abbiamo stipulato l’accordo la società mi ha chiesto di mantenere la categoria, e dopo un avvio incerto ci stiamo riuscendo. Pian piano, dopo qualche prestazione super contro le big del torneo, abbiamo cominciato a pensare ai play off con l’obiettivo di giocarli da vera e propria mina vagante. L’incoscienza di questi ragazzi può essere la vera arma in più, sono capaci di mettersi in testa l’impossibile. E quando loro sognano, sogno anche io”.

Per quanto riguarda il discorso promozione diretta, la favoritissima (per tenerci stretti) a questo punto è il Futsal Cicciano, che vanta sette punti di vantaggio sulla Real Atellana Due Sicilie, ma secondo Dello Iacovo ci sono diverse belle realtà meritevoli di un encomio: “Il Cicciano è primo con merito, essendo stata una squadra continua sia in casa che in trasferta. Contro di noi, a pochi giorni da Natale, prevalsero con molti affanni, complice una nostra buona gara. Ho sempre pensato al Cittá di Acerra come squadra più quadrata del girone, ma adesso pesa sul sodalizio Acerrano l’esonero di Alfonso Iuorio, un vero lusso per questa categoria. Lodi per Sinope, vincitrice della Coppa Campania e società modello per organizzazione, e per Calvi (leggi qui l’intervista a mister Mignone) che nonostante qualche addio eccellente e una serie di infortuni non da poco, conserva ancora il sogno di salvarsi senza i play out. In bocca al lupo a loro”. 

In questo contesto fare pronostici per i play off risulta difficile anche agli addetti ai lavori: “E’ stato un campionato all’insegna dell’equilibrio, almeno finora. Non c’è stata una dominatrice assoluta così come non ci sono state squadre retrocesse in partenza. Se a cinque giornate dal termine possiamo affermare che il  primo e l’ultimo posto sono verdetti quasi scritti, la seconda retrocessione, i playoff e i playout appaiono come continenti inesplorati, può davvero succedere di tutto. Ed è difficile davvero fare pronostici”

La conclusione spetta al futuro, ancora tutto da scrivere: “E’ stato un anno emozionante a Cerreto, a tratti difficile perché allenare una prima squadra porta a doverti misurare costantemente con i risultati. Non ci ero abituato e la cosa mi ha stressato tantissimo, ma è stato uno stress bello perché parliamo pur sempre di sport. Non ho ancora parlato con i dirigenti del mio futuro, mi piacerebbe continuare questo percorso di crescita con la Libertas Cerreto, squadra seguita e gestita con una passione non comune. Forza Libertas!”