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Cerreto Sannita (Bn) –  Terzo ed ultimo tema sociale specifico per la Scuola Diocesana d’Impegno Socio-Politico, coordinata da don Matteo Prodi. Dopo il lavoro e l’accoglienza, è la volta dell’ambiente. La terra “una sorella con la quale condividiamo l’esistenza”, “una madre bella che ci accoglie tra le sue braccia”, noi stessi che “siamo terra” sta gridando perché maltrattata e saccheggiata e il suo pianto si unisce a quello di tutti gli abbandonati del mondo.

Papa Francesco invita ad ascoltarli, sollecitando tutti e ciascuno – singoli, famiglie, collettività locali, nazioni e comunità internazionale – a una «conversione ecologica», secondo l’espressione di san Giovanni Paolo II, cioè a «cambiare rotta», assumendo la bellezza e la responsabilità di un impegno per la «cura della casa comune». Ancora di più è necessario interrogarsi su cosa abbiamo fatto alla nostra madre terra, su quale conversione dobbiamo vivere e quali scelte possiamo fare. La Scuola d’Impegno Socio-Politico propone due appuntamenti: giovedì 14 marzo ore 19.30 presso l’Episcopio di Sant’Agata de’ Goti e sabato 23 marzo ore 18:30 presso la parrocchia “Santa Maria Assunta” di Casalduni.

Papa Francesco riconosce che «Si avverte una crescente sensibilità riguardo all’ambiente e alla cura della natura, e matura una sincera e dolorosa preoccupazione per ciò che sta accadendo al nostro pianeta» (LS 19), legittimando uno sguardo di speranza che punteggia l’intera Enciclica e manda a tutti un messaggio chiaro e pieno di speranza: «L’umanità ha ancora la capacità di collaborare per costruire la nostra casa comune» (LS 13); «l’essere umano è ancora capace di intervenire positivamente» (58); «non tutto è perduto, perché gli esseri umani, capaci di degradarsi fino all’estremo, possono anche superarsi, ritornare a scegliere il bene e rigenerarsi» (LS 205). Occorre, dunque, un’ecologia integrale che comprenda la dimensione umana e la dimensione sociale.