- Pubblicità -
Tempo di lettura: 2 minuti
Prosegue la scia di consensi e plausi in salsa locale che ha prodotto l’ultimo gran galà della Michelin con le sue stelle attribuite a ristoranti e chef (leggi qui)
 
Dopo Davide Guidara, il sannita di San Salvatore Telesino (leggi qui) che è entrato tra gli stellati a far compagnia ai conterranei Giuseppe Iannotti deus ex machina del Kresios e Luciano Villani lo chef  di Locanda del Borgo presso Aquapetra Resort, è doveroso segnalare e dare il giusto tributo anche ad un altro sannita Antonio Iacoviello partito da Apollosa. 
 
Anche in questo caso si tratta di uno chef, per la precisione dell’head chef del Gucci Osteria di Massimo Bottura a Tokio
La segnalazione giunge direttamente da Facebook, dal sommelier Simone Savoia che scrive sui social una breve ma significativa biografia dello chef sannita stellato suo compaesano.
 
“Uno chef apollosano stellato! -esordisce il sommelier – E’ stato chiamato direttamente nel 2021 da uno dei più grandi cuochi del mondo: l’italiano Massimo Bottura, desideroso di piantare la bandiera dell’alta ristorazione italiana anche nella capitale del Sol Levante.
Bottura ha chiamato proprio il compaesano Iacoviello, perchè Antonio ha lavorato con alcuni tra i più grandi nomi della cucina mondiale: Alain Ducasse in Francia, René Redzepi in Danimarca, Alfonso Iaccarino in Italia.
Antonio, ancor prima di giungere in Giappone, era uno degli chef più importanti della sua generazione.
Il braccio destro di Antonio Iacoviello in cucina (in francese si chiama sous chef), il suo numero due, è Hayao Watanabe, uno dei più importanti cuochi giapponesi.
L’apollosano Antonio Iacoviello, in Giappone,  sta rivoluzionando una cucina storicamente molto tradizionalista e gelosa delle proprie prerogative.
Una bellissima storia di sacrificio, di lavoro, di merito, di sfide raccolte.
Grande Aantonio” conclude l’amico sommelier dello chef sannita.