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Benevento – Da idolo indiscusso a traditore, il passo nel mondo del calcio è breve. Probabilmente troppo. Etichette che ti appiccano addosso e che ti accompagnano per un’intera carriera. Appellativi ai quali ti affezioni, altri dai quali fai fatica a staccartene. Ne sa qualcosa Amato Ciciretti, il ragazzo che ha rappresentato l’estro, il genio nel Beneventodegli immortali“. Da simbolo di una piazza, dove è stato capace di scrivere una storia prima di allora da ricercare solo nella sezione fantascienza, a disertore, volta-bandiera e chi più ne ha, più ne metta.

E’ il calcio, uno sport dalla memoria corta che trita tutto, ricordi e sentimenti compresi. Come quelli che riguardano il talento della Magliana, esploso nel Benevento di Auteri, confermatosi in quello di Baroni e poi accusato di alto tradimento. Un talento che sembrava essersi perso dopo gli anni d’oro nel settore giovanile della Roma. Un classe 1993 che sembrava essere destinato a una carriera anonima, vedendo allontanarsi di anno in anno il grande sogno custodito in cassetto mentre si cimentava sui campi di serie C.

Si sono invece trovati nell’estate del 2015 Ciciretti e il Benevento e insieme hanno riscritto le rispettive storie. Insieme hanno vinto due campionati, arrivando dove nessuno avrebbe mai osato neppure immaginare. Due storie che si sono fuse e che hanno regalato tanti bei ricordi. E’ stato proprio Ciciretti a realizzare due gol storici: il primo in B contro la Spal e il primo in A a “Marassi” contro la Sampdoria. Piccole soddisfazioni nei due anni e mezzo di matrimonio, 73 le presenze con la Strega e 14 gol messi a segno. Una storia che sembrava destinata a concludersi in un lieto fine e invece la separazione è stata di quelle traumatiche, un divorzio chiacchierato dove le due parti in causa hanno cercato di far prevalere le loro ragioni.

Presentarsi in serie A con uno dei propri giocatori migliori a scadenza di contratto è stato un clamoroso autogol. Troppo ghiotta l’occasione e in un mare infestato di squali l’epilogo era ampiamente preventivabile. Se poi segni alla Juventus allo “Stadium” non passi certo inosservato. Il tempo ha iniziato a scorrere più velocemente da quel momento in poi: la decisione di non rinnovare il contratto, la ghiotta offerta del Napoli che metteva sul tavolo quattro anni di contratto e la fuga verso Parma per cercare di ritrovare serenità e condizione, due peculiarità ormai sconosciute in terra sannita.

Si ritroveranno domani da quel 23 dicembre 2017, ultima apparizione con la maglia del Benevento. Indosserà il bianconero dell’Ascoli Amato Ciciretti e proverà a regalare un dispiacere alla sua ex squadra e ai suoi ex tifosi. Probabilmente si udiranno più fischi che applausi ma questo è il calcio. “I giocatori passano, la maglia resta“: si potrebbero scrivere tante ovvietà simili ma nessuno potrà mai negare che “c’eravamo tanto… Amato“.