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Benevento – “Occore vivere nella  Misericordia, nella gioia e nella pace eterna”. Tradizionale celebrazione dell’arcivescovo della diocesi di Benevento in occasione della giornata dedicata alla Commemorazione dei Defunti presso la chiesa Madre del Cimitero di Benevento.

La ricorrenza di questo giorno fu stabilita per suffragare le anime dei giusti che si trovano ancora nel Purgatorio. Antichissimo è l’uso della Chiesa di pregare per i defunti, perché vengano liberati dalle loro pene. In un’atmosfera di solenne mestizia, a celebrarla è stato l’arcivescovo di Benevento, monsignor Felice Accrocca, alla presenza delle autorità civili e militari. Mons Accrocca ha sottolineato durante la sua omelia come i nostri cari sono presenti in noi ogni giorno nelle nostre preghiere e nei ricordi.

Abbiamo notato il vice prefetto, Ester Fedullo,  il questore Giuseppe Bellassai, il comandante provinciale dell’Arma dei Carabinieri, Alessandro Puel, il comandante provinciale della Guardia di Finanza, Mario Intelisano, quello della Polizia Municipale, Giovanni Fantasia e il sindaco di Benevento, Clemente Mastella con il consigliere comunale Patrizia Callaro.

Con loro, anche semplici cittadini e le associazioni di ex combattenti e militari. Grande, come sempre, la partecipazione dei beneventani nonostante il maltempo stia imperversando il Sannio con  la forte pioggia.  Un sentito rito di ogni anno in ricordo dei propri cari defunti, la visita alla tomba o al loculo, un fiore, il ricordo della persona cara, le lacrime.

La Santa Messa alla chiesa Madre è uno di questi momenti. Questa giornata, conclude, di fatto, la due giorni dedicata a chi non c’è più.
L’arcivescovo, monsignor Felice Accrocca, durante la cerimonia ha voluto ricordare che per tutti i cristiani la morte deve essere considerata come un prosieguo della vita:

“Riaffidiamo tutto nella fede e nella convinzione. Occorre credere e sperare. La nostra vita non termina qui. Questo nostro viaggio è il tempo che ci giochiamo in questo periodo con le nostre scelte e le nostre azioni. Ognuno ha le sue fragilità e le proprie debolezze, ma tutto può essere superabile, Uno screzio non deve essere insuperabile “.

Monsignor Accrocca ha esortato alla carità, alla misericordia ed al perdono: “La comunione con i nostri cari non si spezzerà. Un giorno li riabbracceremo. Quando entriamo qui veniamo riaffiorati dai ricordi”.