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Benevento – Esce in questi giorni, edito da Delta 3, il terzo volume della collana di Cinema & Filosofia Breve come un secolo, interamente dedicato al cinema italiano contemporaneo. Gli autori storici della collana, Gaetano Panella e Mennato Tedino, rivolgono questa volta le loro attenzioni filosofiche a film italiani che, non soltanto per i loro contenuti, ma soprattutto per come essi sono affrontati, si prestano ad una decodifica piegata verso l’esegesi filosofica. Fedeli all’ormai tradizionale impianto, che intende il cinema non semplicemente come espediente strumentale per parlare di filosofia, ma come un sistema comunicativo di per se stesso munito di impalcatura filosofica, i due autori attingono ai recenti lavori di importanti registi italiani come Ivano De Matteo, Antonio Capuano, Mario Martone, il compianto Claudio Caligari, Paolo Virzì e Matteo Oleotto, ma costringono il lettore a guardare i film con gli occhi di Rawls, di Foucault, di Pirandello e Binet, di Jankélévitch, di Baudrillard, di Weber. Le vicende narrate dai registi, dunque, si confondono, e a volte sembrano cedere alle teorizzazioni dei filosofi, capaci di ricorrere alla sola parola per ricostruire problematiche più facilmente affrontabili con le immagini.

Il lavoro editoriale proviene da un progetto scolastico, «Breve come un secolo», nato qualche anno fa per l’esigenza di colmare un vuoto che si avvertiva – e si avverte ancora oggi – nella scuola italiana: l’assenza del cinema nell’offerta didattica ufficiale, o, nella migliore delle ipotesi, l’attribuzione ad esso di un ruolo complementare, spesso vincolato all’intrattenimento, privandolo, così, del valore artistico che gli spetta. È proprio nella convinzione che i film possano essere ritenuti a pieno titolo «opere d’arte e di pensiero» che Panella e Tedino hanno cercato di valorizzarne i contenuti e i rimandi filosofici, proponendo in diverse rassegne lavori italiani ed internazionali presentati attraverso una lente critica che portasse in primo piano i molteplici varchi presenti tra filosofia e testo filmico. Anche quest’anno la rassegna Breve come un secolo era partita con un cartellone ricco di film emozionanti e rispettive relazioni filosofiche affidate a collaboratori esterni, che, in via del tutto amichevole, avevano messo il loro sapere a disposizione dell’uditorio (per la prima volta fatto anche di docenti in aggiornamento), ma l’emergenza coronavirus ha purtroppo interrotto gli incontri.

Italiana. Filosofare per immagini nel cinema nazionale si muove, dunque, sulla falsariga dei testi precedenti (La riflessione pro-vocata del 2014 e Interazioni del 2016). In questa edizione, con prefazione di Andrea Laquidara, docente di Linguaggio cinematografico all’Università degli Studi di Urbino Carlo Bo, sono state privilegiate pellicole italiane sottoposte allo sguardo filosofico di grandi pensatori del ‘900. “Siamo profondamente convinti che sia quanto mai necessaria una specifica analisi filosofica del cinema, che permetta interazioni tra linguaggi differenti, che cioè sovrapponga l’iconico al verbale e che risulti, dunque, esercizio teoretico in un contesto pragmatico. Vogliamo, in altri termini, discutere di filosofia attraverso le immagini non come se fosse un nuovo modo di penetrare gli enigmi del pensiero, quanto un genuino ritorno alla modalità originaria del pensare”.