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Benevento – Al quinto appuntamento di Cives – Laboratorio di formazione al bene comune svoltosi ieri presso il Centro di Cultura “Raffaele Calabria” sono intervenuti la sindaca di Assisi Stefania Proietti, il sindaco di Pietrelcina Domenico Masone e S.E. Mons. Felice Accrocca Arcivescovo di Benevento che si sono confrontati sull’evento in programma  ad Assisi dal 26 al 28 marzo 2020 dal titolo:” The Economy of Francesco. I giovani, un patto, il futuro”. Ha introdotto i lavori Ettore Rossi direttore dell’Ufficio per i problemi sociali e il lavoro della Diocesi di Benevento.

“Il limite oggi di molte attività compresa quella politica”, ha lamentato Ettore Rossi, “è di ambire a occupare spazi di potere e non piuttosto ad avviare processi per ripensare il concetto di economia. Essa deve aiutare gli uomini a vivere meglio, altrimenti a che serve?”. Con queste parole il direttore della diocesi di Benevento e promotore dell’iniziativa pluriennale Cives, ha presentato il tema dell’incontro ispirato al prossimo e attesissimo evento promosso da Papa Francesco ad Assisi. Si tratta di invertire completamente la rotta a livello globale verso un’economia a misura d’uomo, con azioni concrete che partano dalla vita concreta delle persone, precisa Rossi, che presenta al pubblico intervenuto uno dei giovani change makers o promotori del cambiamento di Benevento che prenderà parte all’evento: Simone Razzano animatore di comunità del Progetto Policoro diocesano. Il giovane parteciperà alla tre giorni insieme ad altri due ricercatori dell’Università del Sannio: Marco Lerro e Marcello Stanco. Masone, sindaco di Pietrelcina, nel prendere la parola auspica che il cambiamento possa interessare i giovani, ma anche i meno giovani. Il patto, nelle metafore del primo cittadino, deve mirare a “riparare la nostra casa”, ad eliminare la patina di apatia che incrosta i nostri animi, a “rinforzare le fondamenta che ci hanno resi prima uomini e poi umani”. Il sindaco riconosce che la politica, pur non essendo sempre a fianco del cittadino nella concretezza dell’agire, da tempo tratta i temi che ora assurgono alla visibilità internazionale grazie al volere del Papa. Masone cita la Dichiarazione di Istanbul del 2007, l’Agenda ONU 2030 e il BES, il benessere equo e sostenibile, inserito nel Bilancio dello Stato dal 2016, perché la pura crescita economica non può essere la risposta al benessere dei cittadini. “Si ambisca al Fil (felicità interna lorda), piuttosto che al PIL, alla ricerca della dignità e della libertà, che hanno reso i cittadini del Bhutan tra i più felici al mondo” esorta il sindaco di Pietrelcina, che passa la parola alla giovane collega Proietti di Assisi, non prima di  aver riconosciuto una sintonia di intenti e di natali tra le due città nel custodire i messaggi dei  santi che sono a protezione delle rispettive realtà.

Stefania Proietti, sindaco di Assisi dal 2016, si dice entusiasta del progetto che la sua città si impegna ad affrontare, ma esprime il timore del “non essere all’altezza del messaggio del Papa. Sui temi anche di ecologia e di sostenibilità ambientale su cui sarà centrato il dibattito di The economy of Francesco, saremo i testimonial e non potremo fallire il nostro impegno in prima persona”, dice con un tono che lascia trapelare i sentimenti che sta vivendo. Assisi, città-messaggio di un umanesimo di fraternità, dice, non poteva non accettare la sfida di Papa Francesco. Anche perché c’è un’economia che sta già cambiando dai piccoli gesti dei giovani. Poi riporta alcuni dati dell’organizzazione dell’evento: è stato costituito un comitato tecnico-scientifico composto dalla Diocesi di Assisi, dal Comune di Assisi, dall’Istituto Serafico di Assisi e da Economia di Comunione. Sono state valutate 3300 candidature, scelti oltre 2000 giovani appartenenti a 115 paesi, che analizzeranno i problemi più complessi del mondo attuale, dalla salvaguardia dell’ambiente alla giustizia verso i poveri. Verrà scritto infine un testo che costituirà il patto per il futuro. Si dice soddisfatta la sindaca per la mole di candidature ricevute ma aggiunge che ci si aspettava maggiore partecipazione dall’Africa e dall’Asia, date le condizioni di squilibrio socio-economico in cui quelle popolazioni versano. Le borse di studio pensate per incentivare la partecipazione dei giovani provenienti dai luoghi più bistrattati del mondo non sono state sufficienti ad invogliarne la partecipazione. “Abbiamo leso la dignità di quelle popolazioni al punto di non renderli più capaci di crederci, di rialzarsi”, dice con un velo di malinconia. Ma non abbandona la speranza di poter ancora intervenire e aggiunge: ”Faremo in modo di andare a prenderli noi”. Poi, per dare un’idea delle ambizioni del progetto che è teso all’innovazione, alla generatività delle idee, alla loro riproducibilità e sostenibilità invita a riflettere sul fatto che non c’è più tempo da perdere perché il degrado umano e quello dell’ambiente sono concomitanti. E’ per questo che illustra con un video i luoghi maestosi che ospiteranno  i 12 villaggi dedicati alla trattazione dei temi legati alla finanza, al profitto, alla povertà energetica, all’agricoltura sostenibile, al management di imprese che abbiano a cuore  la cura della persona e la loro felicità. Grandi economisti e pensatori, imprenditori di fama accompagneranno i giovano a vivere e costruire l’esperienza ad Assisi perché essi siano poi promotori del cambiamento nelle proprie piccole o grandi realtà in cui vivono e operano. La sindaca si sente però anche di porre all’attenzione del pubblico l’assenza di molti grandi personaggi che evidentemente temono l’impegno di coloro che possono cambiare il mondo con le proprie scelte etiche, con il proprio “voto col portafoglio”.

L’Arcivescovo Mons. Accrocca ha tirato le somme denunciando ancora una volta la povertà della politica che non riesce a far fronte alle necessità dei molti. Invita a lavorare insieme per aiutare i giovani al pensare critico perché si possa operare un controllo democratico sulle grandi scelte che, se sono sbagliate, coinvolgono tutti in sacrifici e penalizzazioni. Gli adulti devono intervenire anche per aiutarli a comprendere e attivare percorsi di coerenza: “Partecipare ai Fridays for future e poi non tenere comportamenti  coerenti e sostenibili non ha senso”, sottolinea.  Poi invita alla sobrietà, secondo le indicazioni di S. Francesco di cui l’Arcivescovo è uno dei maggiori studiosi a livello internazionale. “Non è più concepibile che l’occidente bruci energie superiori alle sue possibilità”. Infine, nel saluto finale auspica che l’anima campana si unisca a quella di Assisi per un proficuo gemellaggio di intenti.