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Benevento – Si è svolta venerdì 31 maggio presso la Biblioteca “Francesco Pacca” del Palazzo Arcivescovile di Benevento la manifestazione conclusiva di Cives – Laboratorio di formazione al bene comune che è giunto alla XII edizione con il titolo “Liberi e forti”- Cittadini che cooperano per il bene del Paese.  “Gli anni trascorsi”, nelle parole del Prof. Paolo Rizzi, docente di Economia presso l’Università Cattolica del S. Cuore di Piacenza e direttore scientifico delle attività di Cives, “hanno arricchito il laboratorio di un pubblico sempre più giovane, capace di apportare vitalità e un nuovo sentire, e di affiancarlo  alla collaborazione, ormai  storica, e preziosa in quanto strutturata, degli adulti, una popolazione anch’essa in fermento, che si sostanzia di vecchie e nuove presenze”

I lavori sono stati avviati con il saluto di don Maurizio Sperandeo Vice Presidente del Centro di Cultura “Raffaele Calabria” che ha sottolineato l’ormai lungo impegno dell’associazione sui temi della formazione alla cittadinanza attiva e come con questa edizione si è voluto riflettere sull’attualità del pensiero di don Luigi Sturzo. Ha introdotto l’affollato incontro Ettore Rossi, direttore dell’Ufficio per i Problemi Sociali e il Lavoro della Diocesi di Benevento e coordinatore di Cives, che ha spiegato: “Guardando alle questioni urgenti che attraversano le nostre realtà territoriali e alle possibili risposte da dare ad esse, abbiamo provato a far nostro il metodo di don Sturzo, a partire dalla ferma convinzione della necessità di formare una nuova generazione di liberi e forti che abbia cura primo di tutto del livello municipale come perimetro di una necessaria responsabilità verso gli altri e dove si fa esperienza della partecipazione democratica”. Ospite d’onore della manifestazione Gaspare Sturzo, pronipote di Don Luigi Sturzo. Accanto a lui Mons. Felice Accrocca Arcivescovo di Benevento e il vicesindaco Luigi De Nigris, che aprendo i lavori, si è detto positivamente colpito dall’intraprendenza e dalla passione con cui i giovani studenti del Liceo scientifico “G. Rummo” (seguiti dalla Prof.ssa Sonia Caputo), del Liceo classico “P. Giannone” (seguiti dal Prof. Angelo Bosco) e del Liceo “Guacci” (seguiti dalla Prof.ssa Marisa Zotti) si sono dedicati al percorso che li ha visti impegnati da ottobre a maggio in un’intensa attività di partecipazione a incontri con autorevoli relatori e soprattutto in momenti laboratoriali che li hanno portati ad elaborare proposte per il territorio e a realizzare degli interessanti video – grazie alla collaborazione con TSTV – in cui hanno raccontato storie esemplari di persone che stanno realizzando iniziative importanti nella nostra realtà. Per questi studenti Cives è rientrato nei “percorsi per le competenze trasversali e per l’orientamento”. Il vicesindaco auspica che Cives possa contribuire alla formazione del cittadino e del futuro politico. Lamenta che la formazione politica sia ormai in disuso e che con essa, sia in caduta libera anche il fervore politico che animava i giovani di una volta. “E’ pur vero che oggi anche chi sia animato dai migliori propositi, nel sociale come nella politica, deve far fronte ai  tanti vincoli  e lacciuoli burocratici che spesso impediscono di concretizzare ipotesi progettuali anche di rilievo. Ai tanti giovani presenti che si sono adoperati per individuare atteggiamenti, elaborare proposte, anche di recupero dei beni territoriali in disuso, per rendere la città di Benevento e i suoi cittadini  ”liberi e forti” si offre di riceverli nel prossimo futuro in  veste di assessore alle politiche ambientali ed energetiche, per provare a porre in essere almeno una delle iniziative  di cui i giovani liceali si sono fatti interpreti. Anche Gaspare Sturzo ha lodato la “genialità e l’inventiva dei ragazzi e li ha messi in guardia dalle “male bestie” la cui espressione don Luigi Sturzo aveva mutuato da Dante, identificandole in: statalismo,  partitocrazia clientelare e abuso di denaro pubblico.  Mali che ancora oggi non smettono di affliggere l’individuo e la società e di fare dell’Italia un Paese poco appetibile per gli investimenti, in cui i diritti vengono scambiati per favori. Da contrapporre alle male bestie sono la libertà, l’uguaglianza e il senso di giustizia cui  le nuove generazioni vanno educate con iniziative come quelle che Cives intraprende ormai da dodici anni. Secondo gli interpreti del suo tempo don Luigi Sturzo veniva descritto attraverso tre profili: prete sociale, antifascista e liberista. Ed ognuno prendeva del suo pensiero la parte che gli interessava. Ma don Luigi diceva “io sono uno”, come a voler spiegare appunto la coerenza e l’unità della sua figura di prete, studioso e uomo politico. Noi aggiungiamo di grande italiano.

Il passepartout per avviarsi ad un futuro sostenibile sul piano personale, civile e politico è, secondo Mons. Accrocca, la cultura: “Tornate a pensare perché la cultura è esercizio di libertà”. Questo è il messaggio dell’Arcivescovo di Benevento: “Intensificate lo studio, fate che sia critico, provocatorio, disinibito”. E conclude: ”Sappiate distogliere lo sguardo dai social per rivolgerlo a chi realmente vi sta di fronte. Sappiate rincorrere i vostri sogni. Sappiate riconoscere nell’impegno la via per realizzarli”.