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Benevento – Riceviamo e pubblichiamo il comunicato stampa di Civico22  relativo alla Lumode e allo stop imposto al progetto sul Terminal di Benevento, a firma di Angelo Moretti e Gabriele Corona.

“Il sindaco uscente, Clemente Mastella, e la sua Amministrazione comunale devono rinunciare alla decisione di consentire alla società Lumode di cementificare l’area nodale del centro storico con i soldi che avrebbero dovuto utilizzare per riqualificare i servizi nei quartieri popolari e nelle contrade.
Nel programma cosiddetto di “riqualificazione delle periferie” del Comune di Benevento, infatti, finanziato con 18 milioni di euro dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri, era stato inserito anche il progetto presentato dalla società Lumode di Gricignano d’Aversa per la costruzione di un palazzo sull’ex Campo La Salle, oggi utilizzato come terminal dei bus extraurbani, per alloggi, servizi e locali commerciali con parcheggio interrato in piazza Risorgimento.
Si tratta di un Project Financing dal costo di oltre 9 milioni e mezzo di euro dei quali 7 milioni, pari al 75% a carico di fondi ministeriali e la restante parte, 2 milioni e mezzo, pari al 25% a carico del privato che però vorrebbe incassare per 29 anni tutti i fitti dei locali e i ticket per parcheggio.
Contro il progetto si sono mobilitate da tempo il Comitato “Giù le mani dal terminal bus” e l’associazione Altrabenevento che ha prodotto, tra l’altro, a marzo scorso un esposto alla Autorità Nazionale Anticorruzione per segnalare anche le violazioni alle norme previste dal Codice degli Appalti che per i projectfinancing impongono la partecipazione di capitali pubblici per una quota non superiore al 49%.
L’Autorità Nazionale Anti Corruzione ha confermato la tesi di Altrabenevento e di conseguenza il 15 giugno scorso ha chiesto al Comune di Benevento di rimodulare la proposta concordata con la Lumode per ridurre la partecipazione finanziaria pubblica dal 75 al 49% e aumentare quella privata dal 25 al 51%.
Per 20 giorni l’ufficio tecnico ha esaminato l’ultima proposta della società casertana che è stata respinta il 6 luglio perché prevede ancora il 75% di capitale pubblico. Formalmente la Lumode potrebbe rivedere per l’ennesima volta il progetto e il quadro economico, ma di fatto questo ennesimo stop produce un ritardo insanabile rispetto al cronoprogramma concordato dal Comune con la Presidenza del Consiglio dei Ministri e pertanto non ci sono più neppure i tempi per la approvazione della proposta da parte del Consiglio Comunale.
Proporremo che il Progetto Lumode sia stralciato dal Piano Periferie e che i 7 milioni di euro siano destinati agli interventi di riqualificazione delle contrade di Benevento”.