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Benevento – Insieme hanno giocato all’incirca 65 minuti, poco più di un’ora, in sei mesi di forzata convivenza. Si, perché Massimo Coda e Gabriele Moncini si sono ritrovati a vestire contemporaneamente la maglia del Benevento ma non l’hanno fatto con l’idea di giocare insieme.

Arrivato dalla Spal nel gennaio 2020, Moncini è stato scelto per essere l’erede di Coda. La società gli ha concesso sei mesi di apprendistato insieme al compagno di otto anni più esperto, un arco di tempo necessario per ambientarsi e prendere confidenza con la nuova realtà, prima di tuffarsi nell’avventura in serie A con la Strega. Fu scelto per quello, un investimento per il futuro, dando la spallata definitiva all’Hispanico di Cava de’Tirreni, in scadenza di contratto e ormai in rotta con il club.

Dal derby con la Salernitana le gerarchie furono chiare. Moncini si prese il posto da titolare, costringendo Coda alla panchina, prima dell’eclissamento totale. Era l’anno del covid, della pandemia che costrinse i campionati a prolungarsi fino in estate inoltrata. Era l’anno della cavalcata trionfale del Benevento di Filippo Inzaghi che, per il finale di stagione, fece a meno di Coda, il quale non accettò di proseguire l’avventura in giallorosso oltre la scadenza del 30 giugno. Il modo peggiore per porre fine a un’esperienza triennale, conclusasi con 95 presenze e 34 reti complessive.

Numeri ancora lontani per Moncini, fermo a quota sei centri in 32 apparizioni tra campionato e coppa. Dopo un buon avvio, l’attaccante di Pistoia ha pagato il salto di categoria e qualche acciacco di troppo. Appena dieci presenze lo scorso anno e nessun gol all’attivo, tanto che l’ultima gioia in campionato risale al 31 luglio 2020, partendo dalla panchina contro l’Ascoli (2-4) nella giornata conclusiva della serie B.

Si ritroveranno faccia a faccia questa sera, calcando insieme il prato del “Ciro Vigorito” come avvenne l’ultima volta il 29 febbraio 2020 contro lo Spezia. Quindici minuti uno di fianco all’altro, gli ultimi per due che non erano stati “pensati” per giocare insieme.

Oggi rincorrono lo stesso obiettivo, entrambi con addosso una maglia giallorossa. Coda, quella del Lecce, la indossa dallo scorso anno, quando 22 reti e il titolo di capocannoniere non bastarono per trascinare i salentini in serie A. Campionato che Moncini ha salutato con il Benevento, portandosi dietro la concreta speranza di essersi finalmente lasciato alle spalle i problemi fisici.

Un confronto a distanza che vede attualmente Coda in vantaggio in termini di reti in campionato. Un gol realizzato alla seconda giornata contro il Como, mentre sulle spalle di Moncini pesa l’occasione sprecata nel finale di Parma. L’Hispanico contro il suo erede, una sfida nella sfida a tinte interamente giallorosse.