Riceviamo e pubblichiamo la nota stampa a firma del Coordinamento campano per l’Acqua Pubblica.
Stiamo vivendo l’estate più calda del secolo con forti riduzioni delle portate d’acqua e frequenti interruzioni del servizio idrico in numerosi territori campani. Davanti a questi scenari la regione Campania, guidata da Vincenzo De Luca, non è riuscita a fare di meglio che deliberare la costituzione di un società partecipata dai privati per gestire la grande adduzione regionale (GRIC Spa) che comprende l’Acquedotto occidentale, quello del Torano-Biferno, l’acquedotto della Normalizzazione e di Cassano Irpino e l’invaso di Campolattaro.
I comitati per l’acqua pubblica hanno provato in tutti i modi negli ultimi anni a far cambiare idea alla politica:
- abbiamo raccolto oltre 30.000 firme con una petizione ai sensi dell’art. 16 dello statuto per dire no alla privatizzazione;
- numerosi sit-in e manifestazioni di cittadini davanti alla regione Campania ed incontri con il presidente ed il suo vice Bonavitacola assessore all’Ambiente;
- delibere di consigli comunali, primo tra tutti quello di Napoli, che hanno espresso all’unanimità la contrarietà alla vendita delle fonti regionali.
Ma non c’è stato nulla da fare, perché De Luca è andato avanti testardo come un mulo, senza ascoltare i cittadini che chiedevano il diritto all’acqua espresso dal referendum del 2011. La consiliatura è agli sgoccioli e la gara per la scelta del socio privato non è stata ancora bandita. La Corte dei conti è intervenuta con la delibera 162 del 05.06.2025 che ha parzialmente bocciato la Regione, esprimendo forti dubbi in merito al mancato trasferimento del rischio in capo al socio privato. Questo significa che la nuova società che dovrebbe vendere l’acqua a tutti i gestori della Campania farà enormi profitti, senza alcun vantaggio per il pubblico e soprattutto scaricando i costi sui cittadini.
Invitiamo tutti i partiti e le forze politiche a vigilare in questa calda estate 2025, affinché nel mese di agosto non avvenga l’ultimo colpo di mano della coppia De Luca Bonavitacola per bandire la gara, senza rispettare tempi e procedure di legge.
I comitati per l’acqua pubblica, inoltre, chiedono a tutti i candidati alle prossime elezioni regionali un forte segno di discontinuità rispetto alla privatizzazione delle reti idriche campane, inserendo nel programma 3 punti irrinunciabili:
- il ritiro della delibera regionale del 31.05.2023 n.312 e tutti gli atti ad essa collegati che prevedono la gestione mista delle fonti regionali;
- una società regionale totalmente pubblica per gestire le reti idriche regionali;
- la sospensione della costituzione delle società miste per la gestione dell’acqua nei distretto Sannita e di Napoli Nord.